Vitali si rimette in gioco

Rimini

RIMINI. Partirà tra pochi giorni: l’aereo che lo aspetta a Milano per cambiare pagina dopo 15 anni di politica decollerà il primo agosto, in direzione di Ndola, città da 350mila abitanti, la seconda più grande dello Zambia, Stato dell’Africa centro-meridionale. E’ lì che Stefano Vitali, lo ha saputo pochi giorni fa, sarà inviato nella sua prima missione all’estero per Condivisione fra i popoli, la Onlus della Papa Giovanni XXIII che si occupa dei progetti legati alle popolazioni in via di sviluppo. Un’avventura non da poco, su cui lo stesso presidente della Provincia ammette: «L’eccitazione è tanta, ma anche la preoccupazione: rimettersi in gioco non sarà facile ma sono pronto a questa esperienza nuova che ho accettato con entusiasmo».

Contattato al telefono, Vitali sgombera comunque il campo dai dubbi: «Il mio lavoro sarà legato ai progetti all’estero ma la maggior parte del lavoro dovrà essere fatto qui, in Italia». Tradotto: la permanenza gratis in Provincia fino al 31 dicembre è garantita. Nella Onlus partirà a piccoli passi: in questo primo blitz africano - a cui certamente seguiranno anche altri - durerà dieci giorni. L’obiettivo sarà quello di «andare a vedere da vicino i vari progetti che si stanno portando avanti lì a Ndola, dove tra l’altro Don Oreste Benzi aprì nel 1985 la prima delle successive 25 case famiglia sparse per il mondo». I progetti legati al sostentamento della popolazione indigena, soprattutto dei bambini, necessitano di aiuti economici e non solo.

Ed è lì che entrerà in campo Vitali: «Qui in Italia servirà un lavoro di fund raising, raccolta fondi, ma soprattutto di sensibilizzazione dei problemi delle popolazioni in via di sviluppo, e non mi riferisco solo a quelle africane». Vitali sintetizza il pensiero chiarendo che «servirà spiegare perché tante di queste persone arrivano con i barconi in Italia, quali sono i problemi che incontrano ogni giorno e di cosa hanno bisogno nel concreto».

I compiti iniziali, chiarisce ancora il presidente della Provincia, cresceranno con il tempo: «Sono appena arrivato, vengo da un’esperienza di 15 anni in politica e adesso devo imparare: l’entusiasmo è tanto». A dimostrazione, la proposta di partire per l’Africa, arrivata casualmente per iniziare l’avventura nella Onlus, è stata accolta dal presidente dopo poco.

Ma lui stesso ammette che «La decisione non è stata facile da prendere: ammetto mi piace l’idea di rimettermi in gioco in questo modo, ma allo stesso tempo ho dei normali timori: il lavoro che mi aspetta non sarà semplice affatto ma credo comunque di essere pronto a fare la mia parte».

 

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