Trc, augurano malattie a chi dice sì

Rimini

 

 

RICCIONE. Caffè e brioches offerte agli agenti in assetto anti-sommossa e la “sfilata” delle “peperine” direttamente sul cantiere, non sono bastati a nascondere il clima incandescente in cui il Trc sta lentamente venendo alla luce. Sono volati insulti via Facebook a coloro che hanno voluto l’opera; proprio a loro si sono augurate nel gruppo “Per quelli che non vogliono il Trc a Riccione” malattie mortali, ma a stupire di più è stato il commento del sindaco Renata Tosi che è seguito alla lista di improperi. «Io vi adoro. Per l’impegno, per la costanza, per l’amore verso Riccione», ha scritto il primo cittadino.

Lo sdegno. Parole che hanno suscitato «pena e schifo» come segnala Fabio Galli, ex assessore provinciale del Pd.

A scagliarsi contro di lei sono anche i consiglieri del Partito democratico che chiedono una presa di posizione netta a favore di tutti i cittadini, anche di coloro che quest’opera la vogliono. «Non ci sono parole per descrivere - scrive il capogruppo Fabio Ubaldi - quanto letto oggi in un post su Facebook da parte del primo cittadino di Riccione. In un momento socialmente difficile la nostra città è spaccata letteralmente in due, ma la cosa più grave è la conferma che il sindaco Tosi, supporti e alimenti questa spaccatura come un capo ultras e non come primo cittadino. Da cittadini e consiglieri comunali del Partito democratico siamo indignati di quanto visto fino ad ora e intendiamo dire basta. E’ vergognoso quello che turisti e cittadini sono costretti a vedere, leggere e sentire ogni giorno e con le difficoltà dei preoccupanti numeri ancora celati di questa stagione estiva. Il filo è sottilissimo e ci sentiamo in dovere di richiamare immediatamente il sindaco a un atteggiamento responsabile e sopra le parti, come richiesto dal ruolo per il quale è stata eletta. Sua è la responsabilità della gestione di queste tensioni e ancor di più quella di aver continuato una campagna elettorale anche dopo la fine della disputa, alimentando le attese di alcuni cittadini sempre più lontani dalle vere esigenze di una collettività e sempre più isolati da una visione di città messa sistema all’interno di un territorio».

Tanti gli episodi poco edificanti. «Il tiro delle uova ai mezzi di lavoro, le false allusioni all’utilizzo di materiali tossici, le ingiurie e le minacce sui social network sono stati il prevedibile epilogo di una cavalcata alimentata dall’odio e dalla rabbia».

In carrozza. Ieri una certezza pare sia arrivata, nonostante la spedizione romana del sindaco che oggi dovrebbe incontrare nella capitale i referenti del ministero per le infrastrutture, probabilmente sarà presente anche Maurizio Lupi, l’opera non si ferma, anzi tra ieri e oggi gli alberi di viale Portovenere saranno tutti abbattuti. E i “no Trc” hanno - temporaneamente - rinunciato all’invasione di fronte alla certezza della denuncia penale per interruzione di cantiere. E la sola presenza di 73 agenti delle forze dell’ordine, contro qualche decina di manifestanti, ha fatto il resto. Comunque ieri Agenzia mobilità ha ricevuto un verbale da parte della polizia municipale per avere lavorato in orari non consentiti. All’assessore ai lavori pubblici Roberto Cesarini, invece, è stato impedito l’accesso la cantiere per un sopralluogo.

«Noi avevamo chiesto solo di avere un giorno di tempo - afferma Bianca Mezzapesa del comitato - affinchè una voce autorevole come quella del ministero potesse dire la sua sul Trc. Invece non ci è stato concesso. Siamo impotenti di fronte a un attacco politico da parte di una forza che non governa più la città. Non vengono rispettate le leggi che impongono di non disturbare gli uccelli nel periodo della nidificazione».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui