Sequestrata sala scommesse clandestina

Rimini

RIMINI. Una sala scommesse clandestina in pieno centro dove, in meno di due mesi, centinaia di clienti hanno tentato di fare fruttare i loro piccoli gruzzoletti, approfittando soprattutto dei mondiali di calcio in corso. A mettere sotto sequestro tutte le attrezzature del locale, dove si raccoglievano scommesse in favore di un bookmaker austriaco, è stata la polizia amministrativa della questura, una volta scoperta l’assenza totale di permessi per esercitare l’attività di raccolta e trasmissione telematica di scommesse.

La vicenda nasce alcuni mesi fa quando il titolare del centro trattamento dati incriminato ha richiesto alla questura di Rimini la licenza per poter avviare l’attività di trasmissione telematica di scommesse su eventi sportivi in favore di un bookmaker austriaco. Gli immediati accertamenti di polizia amministrativa hanno però fatto emergere che l’interessato non era in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente. Immediato, quindi, è arrivato il provvedimento di inammissibilità della domanda a firma del questore (risalente al mese di aprile), con il quale espressamente si vietava di intraprendere l’attività di scommesse.

Ma il diniego dell’autorizzazione non è riuscito a fermare l’apertura della sala scommesse e la questura a quel punto ha deciso di effettuare i necessari controlli: sussistendone i presupposti i poliziotti hanno proceduto a una perquisizione e hanno posto sotto sequestro le apparecchiature hardware utilizzate per raccogliere e trasmettere le scommesse del centro per via telematica al bookmaker austriaco, oltre a 1.000 euro in cassa, ritenuti profitto realizzato con l’attività illecita, ai palinsesti degli eventi proposti agli scommettitori e a numerosa documentazione attestante i rapporti esistenti con la società austriaca. I responsabili del centro scommesse sono stati denunciati.

«L’attività della questura di Rimini - spiega una nota - è finalizzata a contrastare il fenomeno del gioco illecito e delle scommesse clandestine che, soprattutto nell’ultimo periodo, ha richiamato l’attenzione della pubblica opinione a livello nazionale, non ultimo per le possibili infiltrazioni da parte della criminalità in tale settore. Una problematica che, come noto, ha un’utenza variegata: dai più giovani agli anziani che, sia pure per caratteristiche e mentalità diversificate, sono attratti dal miraggio di asseriti facili guadagni attraverso un’attività ritenuta del tutto inoffensiva per i suoi aspetti ludici e di intrattenimento».

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