Quinto Peep, col sit in arriva il maxi sconto

Rimini

 

RIMINI. Quinto Peep, scatta la protesta di piazza ma arrivano gli sconti fino a quasi il 48% sul riscatto. Oltre 200 persone hanno preso parte al sit in organizzato ieri dal comitato per protestare contro le lettere di messa in mora arrivate nei giorni scorsi (e ancora in fase di spedizione) per i maggiori oneri di esproprio (cifre che vanno dai 2mila agli 8mila euro). Armati di fischi, cartelloni e trombette da stadio, i residenti si sono riuniti sotto Palazzo Garampi invitando il sindaco a scendere e affrontare una questione che vede 1.600 cittadini ricorrere al Consiglio di Stato (e tra poco in Cassazione) contro la delibera che impone il pagamento dei maggiori oneri e il riscatto (facoltativo). «Non ci fermeremo - annuncia Daniela Montagnoli, presidente del comitato - andremo avanti».

Novità sempre dello stesso giorno sono gli sconti per chi volesse liberare dai vincoli il proprio alloggio da un minimo di 34,6% a un massimo 47,8% sulle somme originarie. E’ il contenuto dell’annuncio del Comune: entro la fine del mese arriverà in consiglio la delibera con i nuovi corrispettivi per il riscatto.

Questi sono gli effetti concreti: secondo la delibera 122/13 per una casa a schiera si dovevano pagare 49.111,31 euro con la nuova delibera (risparmio al 50%) se ne pagheranno 26.756,73 per un risparmio di 22.354,68 euro; nei condomini invece si potranno risparmiare in media 12mila euro partendo dai 30mila euro richiesti con la precedente delibera. Le somme sono comprensive dei maggiori oneri di esproprio.

Cifre rese possibili grazie all’emendamento alla legge di stabilità del 2014 che riporta i valori a prima dell’intervento della Corte dei Conti del 2011. Questo è, secondo Palazzo Garampi, «il risultato più grande nonché concreto contributo alla soluzione della vicenda con la detrazione del 50%, ottenuta attraverso l’intervento legislativo sollecitato dall’amministrazione. Grazie all’emendamento “riminese” si darà la possibilità a tutti i Comuni di ristabilire la parità di trattamento tra chi ha riscattato prima del 2011 e chi l’ha fatto dopo».

Il comitato, però, già si dice «insoddisfatto» e stima invece un risparmio non più alto del 35-40% rispetto alla vecchia delibera. «Noi vogliamo - spiegano - che il valore sia lo stesso degli altri Peep: dai 14 ai 22mila euro per una casa a schiera e fino a 10mila per gli altri alloggi». Il Comune però sostiene con questa mossa di avere «ripristinato le stesse condizioni di riscatto di cui hanno usufruito gli altri Peep».

Intanto, il tavolo con il comitato sta continuando a lavorare ed è stato convocato per venerdì 30. «L’obiettivo ora - dicono da Palazzo Garampi - è quello di meglio individuare il valore venale di partenza, con una soluzione condivisa. Il paradosso è che dopo tanti giudici e tante udienze non si è fatto un passo avanti nel merito. Di fatto, gli unici risultati concreti per abbassare pagamenti sono conseguenza dell’iniziativa promossa dal Comune».

Niente da fare invece per il recupero dei maggiori oneri di esproprio: «Si è costretti a ribadire che c’è un obbligo di legge nel recuperare tali somme».

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