«So chi è il quarto uomo»

Rimini

RIMINI. «Ho importanti notizie per identificare anche il quarto misterioso uomo coinvolto nei duplici omicidi di Silvio e Lidia». Questo Simona Mannina, sorella del 30enne (Silvio) che ha pagato con la vita la sua relazione con Lidia Nusdorfi, l’ex fidanzata del pasticcere killer seriale Dritan Demiraj, dirà al pubblico ministero di Rimini che segue l’inchiesta sulla morte del fratello.

L’istanza per poter fare la sua deposizione in procura sarà contenuta nella memoria che nei prossimi giorni l’avvocato Alessandro Buzzoni, legale della famiglia Mannina, depositerà nella cancelleria al terzo piano del palazzo di giustizia. Simona sta organizzando una fiaccolata in ricordo di Silvio e sostiene di essere venuta in possesso di tre-quattro nominativi che potrebbero aiutare a chiudere il cerchio sul massacro. Nella memoria saranno allegate anche tutte le 80 pagine della trappola costruita da Monica Sanchi, compagna e complice del killer che ha convinto Silvio a venire a Rimini offrendogli una notte di sesso indimenticabile. Purtroppo, però, ad attenderlo oltre alla dama nera ha trovato la morte, per mano di Dritan nell’abitazione di via dell’Abete dove il pasticcere albanese abitava con il figlio avuto da Lidia Nusdorfi e il primogenito della donna. Nella camera da letto dove Mannina è stato picchiato e seviziato per un paio d’ore prima di essere ucciso, Antonino Barillà, della Direzione centrale anticrimine della polizia di Roma (gabinetto di polizia scientifica), il dottor Maurizio Capra (Istituto di medicina legale di Milano) i periti nominati dal giudice Fiorella Casadei per esaminare le tracce di sangue repertate, ci entreranno non prima della prossima settimana. A Capra, come priorità assoluta, è stato chiesto di confermare che la salma recuperata al laghetto azzurro è quella di Silvio Mannina. Questo per consentire alla famiglia di dargli finalmente degna sepoltura. Poi si passerà all’esame al nuovo sopralluogo sulla scena del crimine dove, presumibilmente, potrebbero essere eseguite nuove repertazioni. Davanti alla reticenza del killer, infatti, gli esperti devono trovare le prove per incastrare l’ultimo protagonista di questa vicenda, il fantomatico “quarto uomo” presente sia all’omicidio di Silvio che alla mattanza di Lidia a Mozzate.

Ieri mattina al conferimento degli incarichi (la difesa del killer ha presentato i suoi consulenti il dottor Oscar Ghizzoni e il biologo Pasquale Linarello) in aula erano presenti anche Dritan e Monica . La coppia si è seduta fuori dalla gabbia alla destra del pubblico ministero al fianco dei rispettivi legali, gli avvocati Massimiliano Orrù e Nicola De Curtis. I due non si sarebbero rivolti sguardi. «Ti voglio veder sorridere» questa la frase con cui il killer ha cercato di rompere il ghiaccio. Lei, gelida, gli avrebbe risposto: «Da sorridere non c’è proprio niente».

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