Martina sfila in tribunale per il babbo

Rimini

 

RIMINI. Martina Colombari sfilerà in aula, assieme a più di trenta testimoni (compresi quelli dell’accusa) della Riccione “bene”, per dare una mano al padre Maurizio, a processo da ieri con l’accusa di stalking. Il nome dell’attrice è stato infatti inserito a sorpresa nell’elenco delle persone chiamate dalla difesa a deporre nel corso del dibattimento davanti al giudice Giorgio Barbuto. Comparirà in una delle prossime udienza (la prima delle quali fissata per il 22 gennaio 2015). Il 62enne imputato riccionese, secondo l’accusa, si sarebbe reso responsabile, attraverso condotte ripetute nel tempo, di una serie di comportamenti persecutori nei confronti di una commerciante della zona alla quale era stato legato sentimentalmente. In particolare, con i suoi atteggiamenti, avrebbe costretto la bella negoziante, in preda all’ansia e al timore per l’incolumità personale, a modificare le proprie abitudini di vita. Colombari, difeso dall’avvocato Stefano Caroli (che ha presentato una memoria difensiva) nega gli addebiti riconducendo tutto, semmai, alle schermaglie di un rapporto tumultuoso e intenso. I due si sono ritrovati ieri in tribunale e, sebbene ormai i comportamenti oggetto dell’indagine appartengano al passato, si sono ignorati. La parte offesa, assistita dall’avvocato Alessandro Catrani, si è costituita parte civile. A un certo punto la donna si era addirittura trovata a doversi a sua volta difendere dalle accuse, rivelatasi infondate, di una rivale: un’inchiesta parallela, conclusa con l’archiviazione, confermò la correttezza dei suoi comportamenti. La vicenda divenne di dominio pubblico quando il giudice, all’inizio del 2012, emise un provvedimento temporaneo per tenere l’indagato alla larga dalla commerciante, pur consentendogli di frequentare il centro cittadino. Colombari, nel processo, avrà l’occasione per chiarire le sue condotte finite nel mirino del pm Davide Ercolani perché ritenute persecutorie: messaggi telefonici volgari e offensivi, gesti molesti, pedinamenti e denigrazioni, anche in pubblico.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui