Infiltrazioni mafiose, sequestrati sei alberghi

Rimini

RIMINI. Sei hotel sotto sequestro per combattere le infiltrazioni mafiose in Riviera. Un’operazione della guardia di finanza, svolta in collaborazione con la questura, sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Rimini, che ha consentito, per la prima volta, di dare applicazione al sequestro anticipato previsto dal nuovo “codice antimafia” finalizzato alla confisca dei beni di cui il soggetto socialmente pericoloso abbia la disponibilità in valore sproporzionato rispetto al reddito prodotto o all’attività economica svolta. In particolare, è stata approfondita la posizione personale e economico - patrimoniale di tre campani, pregiudicati per aver commesso delitti in materia di stupefacenti ed altri reati, evidenziando discrepanze tra reddito dichiarato e patrimonio immobiliare posseduto direttamente ed attraverso intestatari fittizi. L’attività investigativa ha permesso di accertare che i tre soggetti erano in costante contatto con gli zii materni, tutti indiziati di appartenere ad un’associazione a delinquere di stampo camorrista localmente denominata “Clan Abate” di San Giorgio a Cremano. Secondo gli investigatori le condizioni economiche dei proposti e quelle dei loro familiari erano del tutto inadeguate per giustificare l’acquisto di un hotel ubicato in Rimini, di 5 aziende operanti nel settore turistico alberghiero costituite per gestire altrettanti hotel ubicati in Rimini e Riccione, di un’azienda operante nel settore alimentare e di un immobile a Monte Colombo. Beni che sono stati sequestrati e sono attualmente gestiti da un custode ed amministratore giudiziario nominato dal Tribunale.

 

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