Il Garden va allo scontro: faremo la guerra alla piscina "Aquarena"

Rimini

RIMINI. Qualcuno ha anche provato a contarli gli anni passati a promettere una nuova piscina, olimpionica o non olimpionica: dieci, quindici, venti. Adesso ce ne sono addirittura due che si fronteggiano in un derby senza esclusione di colpi. Il Garden ieri mattina ha dichiarato guerra ad Aquarena, l’impianto del nuoto voluto dal Comune a poca distanza (appunto) dal Garden. Devo tutelare la mia casa e i miei dipendenti: ha detto il presidente Ermanno Pasini. In sintesi: noi la piscina da cinquanta metri la costruiamo lo stesso e cercheremo di fare del male ad Aquarena. Della serie: solo uno sopravviverà. Si può partire nel 2015. Manca giusto un milione di euro. Può essere lanciata una public company: un azionariato diffuso fra i riminesi.

Il fatto. E’ in via di approvazione una variante nata per sostenere il piano finanziario del Palacongressi: 5mila metri quadrati di commerciale, 2.500 di direzionale e 8.500 di residenziale. Al posto dell’Auditorium è comparso l’impianto del nuoto “Aquarena”. Costo stimato per il Comune, 5 milioni. La vicinanza con il Garden crea qualche dubbio anche fra i consiglieri comunali (altro articolo a pagina 5).

In acqua. Ieri il Garden ha organizzato un incontro aperto ai consiglieri comunali. Obiettivo: fornire spiegazioni.

Il presidente Ermanno Pasini ha voluto controbattere quanto più volte sostenuto dal Comune, in particolare quella nuova piscina spuntata così all’improvviso.

Invece? «Di progetti ce ne sono tre: 2009, 2012 e 2013. Noi siamo qua dal 2007 e nel 2008 abbiamo preso contatti con l’allora vice sindaco Melucci. Il diritto di superficie scade nel 2066, qua il terreno è comunale, quando scade la convenzione torna tutto al pubblico». Una sottolineatura per ribattere a una delle obiezioni: il Garden è privato e ragiona da privato, la piscina pubblica è aperta a scuole, utenze sanitarie, disabili.

Pasini ha negato tutte le accuse. «Fino all’arrivo di Brasini le scuole venivano al Garden. Seguiamo le persone disabili. Qua dentro abbiamo quasi mille bambini». Gli argomenti sono molti di più, ma il concetto è chiaro: anche il Garden svolge una funzione pubblica.

E si arriva al punto. Anche la vasca del Garden mostra i segni del tempo e deve essere rifatta. «Abbiamo pensato a una piscina olimpionica per intercettare il turismo sportivo. Il Comune spende 357mila euro all’anno nell’impianto comunale, noi abbiamo chiesto una cessione del credito per la metà e con 1,5-2 milioni, in un anno la facciamo. Si liberano così soldi pubblici per fare altro». Cosa? Un velodromo, campi da beach tennis e beach volley («anche negli spazi della vecchia fiera»), una pista di atletica.

«Noi vogliamo la piscina comunale - ha aggiunto Pasini - ma non qui vicino a noi, perché non farla a Rimini Nord? A Viserba non c’è una struttura che sia una».

La questione dei soldi, non è secondaria. «Ci manca un milione, il Comune non ci ha mai aiutato, il sindaco Gnassi è venuto prima delle elezioni, poi non si è più visto. Se non troviamo le risorse, pensiamo di lanciare un azionariato popolare».

Su un punto Pasini è chiaro. «Noi la vogliamo fare lo stesso. Due piscine così vicine non si possono mettere: o muore una o tutte e due. Noi cercheremo di fare del male ad Aquarena. Devo tutelare la mia struttura e le cento persone che lavorano con noi».

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