In manette molestatore seriale di bambini

Rimini

RIMINI. A mettere in guardia contro il molestatore seriale di bambini che si aggirava nei giardini pubblici o passava in motorino davanti alle scuole, soprattutto a Riccione, furono per prime le mamme. Dall’esperienza del gruppo spontaneo su Facebook si è arrivati all’individuazione e all’arresto del responsabile.

In manette è finito un uomo di 33 anni, A.A. riccionese, attualmente disoccupato. I carabinieri della stazione di Riccione gli hanno notificato l’altra sera l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice del tribunale di Rimini su richiesta della procura al termine dell’indagine avviata dall’Arma a partire dalle segnalazioni delle mamme. L’accusato, che vive con i genitori, alla vista dei militari a abbassato gli occhi e si è limitato a un laconico commento: «Ho sbagliato». Stando alle informazioni dei militari non sarebbe neppure la prima volta che il riccionese cede ai suoi impulsi. Già una volta, ancora giovanissimo, era finito nei guai per una vicenda analoga. E proprio a partire dalla “schedatura” dei soliti sospetti che i carabinieri di Riccione hanno dato un volto e un nome al molestatore di bambini. Il riccionese sarebbe stato riconosciuto nelle foto segnaletiche da vittime e testimoni. La prima denuncia risale al 29 ottobre 2013. La madre di un ragazzino di 13 anni si presentò in caserma per raccontare la disavventura capitata al figlio a Riccione, nella zona del parco di San Francesco. Nel rincasare in bici, a metà pomeriggio, era stato affiancato dall’adulto in motorino che gli aveva fatto cenno di fermarsi. Poi, con la scusa di chiedere un’informazione stradale aveva allungato le mani palpeggiando le parti intime del minore. Il ragazzino, spaventato per l’accaduto, si era divincolato dalla presa dell’uomo che cercava di trattenerlo per un braccio e nello scappare si era anche ferito a un piede. Piano piano venne a galla che non si trattava di un caso isolato: tra Riccione e la zona sud di Rimini, la presenza dello sconosciuto dal motorino grigio era già stata notata anche davanti alle scuole. I carabinieri hanno ricostruito, attraverso le successive denunce, almeno altri cinque casi di molestie ai danni di minori, tutti maschietti tra gli undici e i tredici anni, attribuibili allo stesso individuo (l’ultimo episodio risale al marzo scorso). A un certo punto, il tam tam delle mamme, mobilitate su facebook per impedire al “maniaco” di infastidire altri ragazzini e possibilmente assicurarlo alla giustizia per metterlo in condizione di non nuocere, ha avuto i suoi effetti. Lo stesso Corriere rilanciò la notizia della caccia al molestatore e l’uomo dapprima ripose in garage il motorino, poi si preoccupò di cambiare aria andando ospite per qualche tempo dei parenti che ha in Francia. Al ritorno, però, ad aspettarlo c’erano le manette. L’accusa per l’uomo è violenza sessuale su minori.

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