Il Trc avanza ancora: guerra all'ultimo voto

Rimini

 

RICCIONE. I lavori del secondo tratto del metro di costa (Trc) sono partiti con la chiusura parziale di viale Portovenere, tra i viali Ventimiglia e Verdi, fino all'aprile 2015. E immediata si riaccende la bagarre politica, con le varie forze che su questa partita si giocano parecchio in vista del 25 maggio. Il progetto originario prevede che le decine di pini lungo la ferrovia vengano tagliate, e con la realizzazione del nuovo sottopasso di viale Emilia venga coperto il murales che Enko realizzò la notte della scomparsa di Marco Simoncelli nel 2011. Lucia Baleani e la candidata sindaco Renata Tosi di Insieme per Riccione, stanno organizzando un presidio 24 ore al giorno. «Un sussulto di orgoglio dei riccionesi contro l'opera - dicono -, dal 1 maggio alle elezioni con turni di 1 persona ogni 4 ore. Una protesta corretta ma chiara nell'obiettivo per muovere anche le coscienze più distratte e le persone disattente».

 

Fabio Ubaldi, candidato sindaco del Pd, avverte e attacca: «Non posso far finta di non sentire dichiarazioni politicamente banali e impercorribili, come l’uscita dall'opera a costo zero o il pagamento del debito residuo a carico dei cittadini. Non scherziamo. Questa analisi denota una mancanza di obbiettività e soprattutto una speculazione politica sul tema che ha caratterizzato le ultime 3 legislature. In piena coscienza dico che il mio obiettivo non si può limitare a cercare di vincere ma è governare seriamente. Ho cercato di capire fin da subito se era possibile uscire dall’opera all’altezza dell’ex Ambio, ma avendo quantificato in modo reale cosa questo volesse dire, e se fosse stato possibile, ho cominciato a lavorare a migliorie che sono l’unica alternativa seria ad un'opera sbagliata». Uscire dal Trc «oggi è quantificato in 54 milioni di euro; su questo aspetto serve dire le cose come stanno come sto facendo io - prosegue Ubaldi -, chiunque sieda a Palazzo nei prossimi 5 anni dovrà fare i conti con queste cifre nel caso in cui intenda portare avanti una protesta inutile». Ubaldi anticipa che oggi sarà al ministero dei Trasporti. «L'avanzato stato delle opere consente ancora di intervenire, sarò a Roma per ottenere uno stravolgimento radicale dell’opera». Quello che Ubaldi definisce «Trc 2.0», prevede un miglioramento del tracciato «al fine di ridurre al minimo se non addirittura eliminare la sezione a due corsie del mezzo, per consentire di mantenere la viabilità a doppio senso; evitare qualsiasi abbattimento delle piante centenarie in viale delle Magnolie; realizzare parcheggi gratuiti lato mare lungo il tragitto; collegare, sin da subito, anche le Terme , la Fiera e l’aeroporto». A Roma Ubaldi vuole imporre: «Lo sfondamento di via XIX Ottobre a costo zero, l’uscita su strada ordinaria da viale Ceccarini alla zona Terme, anticipare la fermata in corsia protetta prima dell’intersezione con viale Ceccarini e di recuperare e investire il risparmio (quantificato tra 800mila e 1milione di euro) per il rifacimento del viale; garantire la totale e certa copertura degli oneri di gestione del sistema». Se questi punti non avranno riscontro nel giro di pochi giorni «non avrò il minimo problema a schierarmi a fianco degli altri - conclude Ubaldi -, ma il mio impegno è diverso perché sono convinto che agli errori della politica si risponda con la buona politica e non solo con la protesta». Il 9 maggio a Spontricciolo ci sarà un incontro sul tema aperto con i cittadini. Anche il Movimento 5 Stelle attacca. «Qualche giorno fa abbiamo precettato 10 parlamentari invitando le altre forze politiche a fare altrettanto senza nessun riscontro, probabilmente nemmeno la competizione elettorale serve più a riconsiderare l'opera a qualche renziano di peso del governo, o allo stesso ministro Lupi che nel 2009 accorreva agli aperitivi della candidata Tosi, e che oggi da responsabile del dicastero interessato, potrebbe fare molto in merito».

 

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