Laureato in economia il re della truffa

Rimini

CATTOLICA. Aveva denunciato per minacce uno dei truffati che con modi spicci chiedeva la restituzione dei soldi versati per pagare le tasse mai arrivati nelle casse dell’ufficio dell’Entrate. Nonostante sapesse di essere stato oggetto di diverse denunce, come se niente fosse, ha continuato a frequentare quotidianamente quegli uffici - come verbalizzato da direzione e impiegati - a caccia di polli da spennare.

A mettere fine alla carriera di Francesco La Torre, napoletano classe 48, laurea in economia e commercio conseguita nel ’91 a Bologna ma inutilizzabile perché non ha mai dato l’esame d’abilitazione, con studio professionale a Cattolica e casa a Riccione, la Compagnia della guardia di finanza di Rimini coordinata dal pubblico ministero Gemma Gualdi che all’alba di ieri ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Esercizio abusivo della professione, truffa ai danni dello Stato e di privati (aggravata dal rilevante danno economico e dall’aver abusato della professione), calunnia e furto aggravato. Quest’ultimo reato fa riferimento alla sottrazione di assegni di importo molto elevato intestati a un collega del suo studio.

Venticinque al momento le vittime che hanno presentato denuncia, onesti contribuenti che ora sono inseguiti da agenzia delle Entrate o Equitalia. Enti che nonostante siano a conoscenza dell’inchiesta visto anche il loro coinvolgimento per la ricostruzione della reale situazione delle vittime, vogliono avere quanto gli spetta. Somme ovviamente maggiorate dalle more dovute al pagamento ritardato.

Rilevante il danno economico cagionato ai clienti e alle casse dello Stato, che ammonta complessivamente a oltre 1 milione e 350 mila euro (804 mila e 547 mila euro rispettivamente). Gli investigatori delle fiamme gialle, però, non escludono che il numero di persone offese e il relativo danno patrimoniale possa essere addirittura maggiore. Molti contribuenti potrebbero scoprire, con l’arrivo di ulteriori avvisi di accertamento, di essere stati vittime inconsapevoli di similare frode. Proprio l’arrivo di quelle che Della Torre giustificava agli sfortunati clienti come “cartelle pazze”, ha fatto scattare l’inchiesta. «Non vi preoccupate, ho sistemato tutto, è solo un errore» questa la frase tipo con cui ha quietato gli animi dei clienti inferociti e preoccupati dal ripetuto arrivo di cartelle esattoriali. E contro chi non accettava la spiegazione e batteva il pugno sulla scrivania, Della Torre ha sporto denuncia per minaccia. Un autogol: quando il contribuente truffato è stato chiamato per spiegare i motivi della presunta aggressione, è andato ad allungare la lista delle vittime presentando denuncia a sua volta. Le indagini sono partite quando i militari della Guardia di Finanza hanno iniziato ad acquisire una serie di denunce di cittadini infuriati per aver ricevuto avvisi di accertamento da parte dell’Amministrazione Finanziaria per tasse non pagate e contributi mai versati. I contribuenti infatti erano convinti di essere in regola con il Fisco perché provvedevano regolarmente a consegnare al presunto professionista i soldi necessari a saldare i debiti con l’Erario. Quest’ultimo invece non solo non effettuava i pagamenti, trattenendo per sé l’intera somma da versare, ma in molti casi addirittura ometteva di presentare, per conto dei suoi clienti, le dichiarazioni dei redditi e di operare tutte le incombenze fiscali e contributive di cui era stato incaricato. Della Torre è difeso dall’avvocato Giuliano Renzi.

 

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