Furgone ariete: sparisce un bancomat

Rimini

RIMINI. Un boato nella notte. Poi un’altra serie di colpi violenti ha squarciato il silenzio di via Rosaspina e dintorni, dove è stato portato a termine un colpo degno di una scena da film d’azione. Un commando di dieci uomini con un furgone ha sfondato la vetrata della banca e sradicato un bancomat con tanto di cassaforte.

Non sono passati inosservati, quando alle 4.30 tra domenica e lunedì si sono presentati a bordo di un Fiat Ducato che avevano rubato poco prima a poche centinaia di metri di distanza. La banda è entrata in azione sotto i portici di via Rosaspina, prendendo di mira la filiale della Banca Carim e scegliendo di non andare troppo per il sottile. Tanto che numerosi testimoni, residenti della zona, si sono affacciati per vedere cosa stava accadendo in strada.

La scena che si è parata loro davanti aveva dell’incredibile: il veicolo, in retromarcia, è andato contro la vetrata di ingresso dell’istituto di credito e dopo averla sfondata ha continuato, sempre colpendo con il retro del furgone, andando a devastare la colonna del bancomat. Un’operazione non semplice, come confermano anche le prime ricostruzioni dei carabinieri: la cassa continua, infatti, era bloccata alla parete da un braccio di ferro e da un “involucro” di vetro.

I colpi in sequenza in retromarcia hanno però permesso ai malviventi - una decina sempre secondo le testimonianza - di riuscire a impossessarsi del bottino, il cui ammontare è stato stimato intorno ai 50mila euro. La cifra precisa, però, si avrà solo nella giornata di oggi, quando la banca dopo le festività di Pasqua riaprirà e riuscirà ad avere l’entità precisa dei prelievi eseguiti.

Il commando, una volta entrato in possesso dei contanti si è diviso ed è fuggito a bordo dello stesso furgone, di colore bianco, e alla guida di un’auto. L’intervento dei carabinieri è arrivato dopo le segnalazioni dei residenti: una volta sul posto i militari hanno fatto scattare le indagini e al momento avrebbero alcuni indizi, grazie alle numerose testimonianze raccolte, che hanno permesso di ricostruire la dinamica e anche di raccogliere targa e modello dell’auto usata per scappare. Al vaglio dei carabinieri, inoltre, ci sono le immagini delle videocamere che potrebbero risultare determinati nella caccia alla banda.

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