«E' tutto vero, ho fatto da esca»
RIMINI. La donna riccionese di Dritan Demiraj (il pasticciere albanese autore dell’omicidio della ex compagna Lidia Nusdorfi, alla stazione di Mozzate) si sarebbe prestata a fare da esca per attirare Silvio Mannina, l’ultimo fidanzato della vittima, a Rimini, alla vigilia del delitto. Monica Sanchi dopo averlo attirato, l’avrebbe incontrato e “dato in pasto” all’amico albanese convinta che non gli sarebbe successo nulla di male.
Si può supporre che il riserbo attorno all’interrogatorio di lunedì scorso, alla procura di Como, riguardi proprio gli aspetti relativi all’improvvisa scomparsa dalla circolazione del giovane italiano così come il sopralluogo degli investigatori lombardi in città per verificare spostamenti e orari da incrociare con i tabulati telefonici, così da inquadrare le dichiarazioni a “rate” della donna che è indagata, per adesso, solo nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Lidia, con l’accusa di favoreggiamento personale (è difesa dall’avvocato Nicola De Curtis). Anche stavolta la donna sarebbe stata inconsapevole delle intenzioni dell’uomo. Dritan le aveva spiegato di voler incontrare Silvio Mannina, individuato su Facebook come l’ultimo fidanzato della sua ex compagna Lidia, per rintracciare la madre dei suoi figli (uno naturale, l’altro praticamente “acquisito). «I bambini mi chiedono di lei, ho bisopgno di rintracciarla». Probabilmente Monica si è prestata ad adescare Mannina con le migliori intenzioni, poi però, dopo atteso alla stazione e incontrato incontrato al bar l’ha lasciato solo con Dritan perché potesse rappresentargli la situazione. Con il passare dei giorni e le indiscrezioni sul suo possibile coinvolgimento a partire dalle tracce lasciate sul social network, ha dapprima negato per paura il suo coinvolgimento nella storia di Mannina, poi ha vuotato il sacco nel tentativo di prendere ulteriormente le distanze da Dritan. L’uomo al quale lei aveva dato fiducia e che l’ha inguaiata chissà fino a che punto. Quella sulla sparizione di Mannina, sebbene manchi il cadavere, è già un’inchiesta per omicidio. Il giorno dopo l’incontro a Rimini, Dritan aveva con sé la scheda del telefonino di Mannina utilizzata per dare l’appuntamento mortale a Lidia.