Rimini, prese in "prestito" i soldi dei cugini: due anni per peculato

Rimini

RIMINI. Due anni di reclusione. È la pena, sospesa, inflitta dai giudici del tribunale di Rimini a un 62enne che faceva da amministratore di sostegno a suoi due cugini, incapaci di provvedere a se stessi, per conto del tribunale di Rimini. L’imputato, difeso dall’avvocato Cristian Brighi, è stato assolto dall’accusa di falsità ideologica e condannato per il reato di peculato. Stando all’accusa, che aveva chiesto la condanna a sei anni di reclusione, invece di fare i loro interessi, avrebbe sottratto parte dell’eredità che si era preso il compito di gestire e prelevato dai conti dei familiari più di centomila euro, senza adeguata giustificazione. Sulla vicenda indagarono i carabinieri su delega del pm Davide Ercolani. A fare da prologo all’indagine un macabro caso di cronaca che risale al 2006, quando in una villetta di via della Rondine fu trovato il cadavere mummificato di un’anziana maestra, vegliato dai figli mentalmente labili per due mesi. 

I dettagli nel Corriere Romagna in edicola.

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