«Clima e ambiente, noi giovani di Rimini scioperiamo per salvare il nostro futuro»

Rimini

RIMINI. «Perché dovremo andare a scuola, se il futuro per il quale studiamo e ci impegniamo ce lo state portando via di giorno in giorno?». Una domanda che le tre studentesse riminesi Maria Clara Frisoni, Flavia Gentilini e Sara Fiasconaro rivolgono ai loro stessi genitori, agli insegnanti, alla generazione di adulti che oggi ha “in pugno” il mondo che un domani sarà loro. E’ infatti merito delle tre giovani ambientaliste, due 18enni e una 17enne, se anche a Rimini venerdì prossimo si svolgerà la giornata internazionale di “sciopero” per protestare contro all’inquinamento e alla distruzione dell’ambiente che prende il nome di “Fridays for future”.

«Si chiama così perché fa riferimento all’azione di Greta Thunberg, la 15enne svedese che tutti i venerdì “sciopera” per portare l’attenzione sull’emergenza ambientale e il cambiamento climatico - spiega Sara, studentessa che frequenta la classe quinta B del liceo economico sociale Valgimigli - che rischia di distruggere, a tutti gli effetti, quello che è la casa e il futuro di noi nuove generazioni: il mondo». Una preoccupazione che ha spinto Sara e le amiche Maria Clara e Flavia a portare anche a Rimini lo “sciopero” mondiale denominato “Fridays for future”, in programma per venerdì mattina alle 9, quando nell’area della spiaggia libera del porto o all’invaso del ponte di Tiberio ci si ritroverà per partecipare alla raccolta dei rifiuti, per poi raccogliersi in piazza Cavour alle 11 e manifestare tutti insieme. «Ci siamo occupate noi stesse dell’organizzazione, - spiegano le ragazze - anche se abbiamo trovato subito l’appoggio di alcune associazioni riminesi, come Basta plastica in mare o Casa Madiba». A motivare le tre studentesse a intraprendere l’iniziativa è stato infatti «l’esempio di Greta - come spiega Flavia Gentilini, che frequenta la quinta B del liceo economico sociale - se lei, a soli 15 anni, è riuscita a smuovere la comunità mondiale e a richiamare l’attenzione dei media globali, ho pensato che anche io, nel mio piccolo, avrei potuto fare qualcosa per mettere in risalto l’emergenza ambientale. E così con le mie amiche mi sono messa al lavoro». Lo stesso fervore si ritrova in Maria Clara, attivista della classe quinta E dell’istituto tecnico Valturio, che ribadisce l’importanza di «prendere una posizione, perché l’emergenza clima riguarda tutti e non si può restare indifferenti a guardare».

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