“Ubriachi di gas”, a Rimini continua la protesta: "In 700 pronti a lasciare Sgr"

Rimini

RIMINI. Sono lo “zoccolo duro” dell’operazione “bollette più leggere”: 600 o 700 persone disposte a cambiare gestore. La delega è stata consegnata a chi amministra la pagina Facebook “Ubriachi di gas”. Succede tutto alla vigilia del faccia a faccia con Sgr Servizi.

Il caso

Allora. La nascita e la crescita di “Ubriachi di gas” è talmente recente da sembrare straordinaria. L’ultimo censimento regalava 3.884 iscritti (a salire). Da sabato ha destato dalla rassegnazione migliaia di famiglie tramortite da bollette del gas astronomiche. Sgr lo ha spiegato in tutte le maniere: rincari dell’11 per cento per la materia prima, temperature medie più rigide, fatturazione di due mesi (dicembre e gennaio). Risultato? Cifre più alte. Sulla pagina “Facebook” si è visto di tutto: da 400 a 1.650 euro.

Il faccia a faccia

Le proteste hanno suggerito a Sgr di rispondere alle richieste di chiarimenti degli amministratori della pagina, in particolare Mirella Guzzo e Olga Rossi, dottoressa abilitata al patrocinio legale. L’appuntamento è per domani (ore 15) al Centro congressi in via Chiabrera. Sgr confida di riuscire a chiarire tutti i dubbi, anche perché i conti «sono trasparenti».

“Ubriachi di gas” chiede di fermare le bocce, “strappare” le bollette e fare nuovi calcoli. Per ora il dito viene puntato sull’applicazione dell’Iva che non potrebbe superare il 10 per cento (lo stabilisce una sentenza della Suprema Corte a carico dell’Enel), invece arriva anche al 22. «Ce lo devono spiegare» ha detto Olga Rossi.

Ieri mattina l’amministratrice della pagina, Mirella Guzzo, in vista del vertice di domani, ha chiesto alla platea social di farle sapere quante clienti Sgr «sono pronti a cambiare gestore». Ovvia la mossa: arrivare all’incontro pubblico contando su uno zoccolo duro di irriducibili. Bene, alla fine hanno detto sì fra le 600 e le 700 persone. «Possiamo esigere, a questo punto, visto che siamo veramente tanti - ha detto Mirella Guzzo - un trattamento dignitoso, un prezzo bloccato, che non vada fuori dai binari dopo 12 mesi. Credo che Sgr terrà conto anche delle intenzioni della gente e sono convinta che non avrà tanto piacere di sapere che magari migliaia di persone migreranno verso altri gestori».

Il lato umano

Sempre ieri Mirella Guzzo ha pubblicato un lungo resoconto riferito a questi tre giorni di esposizione mediatica, portando alla luce le storie di persone che l’hanno contattata in privato. «Sappiamo bene che in certi contesti non c’è spazio per i buoni sentimenti, non importa della mamma single con due bambini e un solo stipendio che è di poco più alto dell’importo in bolletta. O dei vecchietti che si chiedono disperati come faranno a pagare quei mille euro di gas. O del ragazzo di 19 anni che scrive smarrito dicendo che è andato a vivere da solo da tre mesi e si ritrova una bolletta che è metà del suo stipendio. Oppure il signore di 85 anni che chiama chiedendo dove si trova il gruppo, lui non conosce Facebook e lui 900 euro non li può pagare, perché la moglie è anziana e malata».

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