Calcio scommesse in salsa greca: a Rimini presentata denuncia per truffa

Calcio

RIMINI. Truffa pluriaggravata, frode in competizione sportiva, riciclaggio. Sono i reati ipotizzati nella denuncia che l’avvocato Enrico Graziosi, ha presentato ieri alla guardia di finanza di Rimini, per conto di due società concessionarie della raccolta di scommesse su eventi sportivi, che lo scorso 17 febbraio hanno bloccato il pagamento delle vincite sulla partita del campionato di serie B greco tra Larissa e Aiginiakos, per un sospetto di combine. Partita terminata con la vittoria in rimonta 3-2 dai padroni di casa. Un successo pagato dai bookmaker 27 a 1 (con un euro puntato se ne sarebbero incassati 27), che ha visto ben 240 giocate identiche dagli scommettitori presentatisi in quattro sale scommesse: due a Rimini, una a Riccione e una a Napoli. Che non è l’unica anomalia di questa strana vicenda. La stragrande maggioranza delle puntate, per l’esattezza 191, è stata fatta nella sala giochi di via Italia. Quì è stata centrata la vincita più consistente dei 400 mila euro totali: 44mila euro fatta da un giocatore albanese.

Giocatori

Secondo quanto emerso analizzando le immagini delle telecamere delle sale giochi, a puntare sul risultato della partita sarebbe stato un gruppo di persone habitué delle scommesse sia italiani che dell'est Europa. Tutti personaggi che hanno cercato di eludere i controlli che permettono di capire se è in corso qualche puntata anomala, usando tutti gli stratagemmi di cui si ha notizia. Hanno infatti giocato la scommessa a cavallo tra le 23 e l’alba dello scorso 17 febbraio, orario in cui il “match-fixing”, ovvero il sistema d’allerta, non è operativo al 100 per cento. E non l’hanno mai fatta singolarmente, ma abbinandola al risultato scontato e meno remunerativo possibile, di un altro appuntamento sportivo. Trucchi che solo personaggi scafati e ben informati potevano pensare di sfruttare. In mezzo a questa massa di professionisti delle scommesse, ne sono stati individuati tre, il cui nome è stato segnalato alle Fiamme gialle.

Nomi e cognomi

Si tratta di un italiano e di un albanese, volti noti nel mondo delle scommesse clandestine. Un secondo cittadino originario del paese delle Aquile, invece, non risulta neppure “segnalato” nella banca dati dove confluiscono i nomi di tutti gli scommettitori che hanno vincite dai 2mila euro in su. Ora la palla passa nel campo della Finanza e della procura della Repubblica.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui