Alle primarie Pd, plebiscito per Zingaretti: 72,8%

Rimini

RIMINI. Un plebiscito per il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e una partecipazione incredibile con lunghe file ai seggi. È l’esito delle primarie del Partito democratico che si sono svolte ieri nella provincia di Rimini e in tutta Italia per l’elezione del segretario e dei sei delegati all’assemblea nazionale del Pd.

Che partecipazione

Erano 54 i seggi, con 270 volontari: urne aperte dalle 8 alle 20. C’era da scegliere fra i tre candidati alla segreteria nazionale: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Alle primarie del 2017 (tra Renzi, Orlando ed Emiliano) si presentarono 11mila riminesi. L’obiettivo “dem”, visti i risultati non certo esaltanti ottenuti alle ultime elezioni, era quello di attestarsi intorno ai 7mila partecipanti. Invece dai seggi è emerso un dato che ha sorpreso un po’ tutti: ben 10mila votanti, in linea con gli 11mila del 2017. Un risultato che però era nell’aria sin dalla mattinata, quando gli elettori Pd hanno iniziato a mettersi in coda alle urne, code che non si sono mai fermate: 8.500 gli elettori alle 18 (contro i 9mila di due anni fa).

I risultati

Alla fine ha vinto, anzi ha stravinto Zingaretti. Ha ottenuto il 72,8% dei voti, superando in alcuni seggi persino l’80 per cento (Riccione, San Clemente, Mondaino, Cattolica e in alcuni quartieri di Rimini); Martina si è fermato al 14,6% e Giachetti al 12,6%. Numeri che hanno dato alla mozione del governatore, quattro delegati su sei: l’assessora regionale Emma Petitti, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, la sindaca di San Clemente Mirna Cecchini e l’ex segretario Yuri Magrini. A completare il quadro degli eletti: Claudia Corsini in campo per la lista Martina (20%) e Barbara Vinci per Giachetti (10%).

Zingaretti senza rivali

«Questa non è solo la vittoria di Nicola Zingaretti, ma della politica con la “P” maiuscola, quella della passione, del coraggio e dell’impegno comune. Ha vinto il Pd. E tutta la comunità democratica si è rimessa in cammino» commenta Emma Petitti, capolista della mozione Zingaretti. «Ora – aggiunge – con Nicola Zingaretti andiamo a scrivere una nuova pagina del Pd, in discontinuità con il passato. Con lui possiamo allargare il campo progressista, riavvicinare gli elettori che hanno smesso di credere in noi e offrire una nuova proposta a tutti coloro che non si riconoscono nei populismi. Ora al lavoro, per il territorio e per tutto il Paese. E basta polemiche. Uniti si vince».

Affluenza super

«Per Rimini un’affluenza straordinaria – sottolinea ancora l’assessora Petitti –. Ai seggi ci sono state file ovunque fino a tarda sera: a Rimini, a Riccione, a Bellaria. Persone che credono nel centrosinistra e nella democrazia. Hanno votato gli iscritti, ma il risultato delle primarie di ieri ci dice che è venuta a votare anche gente che si era allontanata dal partito, quel popolo che vogliamo recuperare».

Una speranza di partecipazione che Emma Petitti stava “covando” da qualche settimana: «Come assessore regionale, avendo girato un po’ tutta l’Emilia Romagna, avevo capito che c’era una voglia crescente di rispondere a ciò che sta facendo questo governo: l’Italia non è quella roba là. Ho visto tanta gente, anche arrabbiata, però con un sentimento popolare chiaro. La mobilitazione per dire Sì alla Tav, le donne in piazza, la manifestazione di sabato a Milano: tutti segnali che ci davano speranza, un popolo silenzioso che però c’è. E ieri questa speranza si è avverata».

«È evidente – aggiunge Petitti – che avere visto queste file, ci apre il cuore. Di sicuro, al di là della vittoria di Zingaretti, questa è una festa per il Pd e per la democrazia».

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