Terremoto Sarti: lei si autosospende. L’ex: non finisce qui

Rimini

RIMINI. «Vi chiedo scusa anche se so che le scuse non basteranno mai e c’è solo da vergognarsi». La deputata Giulia Sarti era pronta a sottoscrivere un “mea culpa” pubblico riguardo agli errori sulla mancata corresponsione dei rimborsi. Il paradosso è che prima di sottoporre il testo con cui «auto-sospendersi» o accusarsi «di coglioneria» ai responsabili della comunicazione del Movimento 5Stelle (mai pubblicato) chiede consiglio proprio all’ex fidanzato che di lì a due giorni avrebbe denunciato per appropriazione indebita e truffa. «Dimmi un po’ che ne pensi e se devo cambiare qualcosa». La chat tra l’esponente grillina e Bogdan Andrea Tibusche, la persona indicata come responsabile dei mancati bonifici al fondo per il microcredito, compare tra le carte dell’inchiesta del pm Davide Ercolani, conclusa - come anticipato ieri dal Corriere Romagna - con una richiesta di archiviazione. Per la procura di Rimini l’onorevole riminese non fu derubata, né raggirata. Una conclusione, sottoscritta anche dal procuratore capo di Rimini Elisabetta Melotti, che ha già prodotto una prima conseguenza: Giulia Sarti ieri si è dimessa da presidente della Commissione giustizia della Camera e autosospesa dal Movimento 5 Stelle. La denuncia penale che un anno fa le consentì di passare indenne attraverso la rimborsopoli grillina (amplificata da un’inchiesta delle “Iene”) si rivela adesso un boomerang dalle conseguenze politiche e giudiziarie.

«Mi è stato gettato del fango addosso - commenta Tibusche, bersaglio di accuse ritenute infondate - ma finalmente si è chiarito tutto: la storia, però, non finisce qui».

Denuncia per calunnia?

Parla da uomo ferito. La sua intenzione, secondo quanto anticipato dall’avvocato Mario Scarpa che lo difende, è quella di «farsi valere» in ogni sede. «Valuteremo - spiega il legale - se presentare una denuncia penale per calunnia o concentrarci direttamente su un’azione di risarcimento civile: la vita del mio cliente è stata stravolta. Si è ritrovato sbattuto sui mezzi di informazione come ladro e disonesto. Sui social è stato massacrato e ha subito minacce anche molto gravi. Ma soprattutto gli è stata fatta terra bruciata attorno e ha perso importanti opportunità di lavoro. In realtà è emerso che non ha commesso alcun reato: la denuncia, a quanto si evince dalla richiesta di archiviazione del pm Ercolani, magistrato rigoroso e severissimo, sembra avere più che altro un fine strumentale».

« È stato accertato che Tibusche - è invece la lettura che dà dell’inchiesta l’avvocato Fabio Repici che assiste Giulia Sarti - gestiva in piena autonomia il conto bancario della deputata e decise da sé di non inviare alcuni bonifici al fondo per il microcredito. La Procura ha ritenuto che non fossero condotte per le quali esercitare l’azione penale. Attendiamo con serenità e fiducia le determinazioni del Gip». Singolare la mancata richiesta di opposizione all’archiviazione. «La scelta, su mio consiglio - aggiunge il legale - trova spiegazione nella volontà di rimettersi alle valutazioni che farà il giudice su tutte le prove documentali che abbiamo consegnato all’autorità giudiziaria, evitando al contempo di mostrare animosità nei confronti di una persona alla quale Giulia Sarti è stata legata sentimentalmente per anni. E, infatti, la circostanza che lascia più amarezza personale in capo alla mia assistita consiste nella tesi, convalidata o comunque non smentita dal pm, che l’indagato fosse un collaboratore della Sarti, anziché il suo fidanzato convivente». Giulia Sarti, in una nota dettata all’Ansa, con evidente riferimento alla chat riportata ieri dal Corriere Romagna nella quale lei spiegava al fidanzato che sarebbero stati quelli della comunicazione a suggerirgli di chiamarlo in causa, precisa «che né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale e delicata». Un chiarimento che, stando alla ricostruzione dell’inviato delle “Iene” Filippo Roma, avrebbe preteso lo stesso Casalino, informato dell’indiscrezione. Un anno dopo Giulia Sarti è di nuovo nella bufera. Tibusche, l’informatico che le fu presentato dall’attuale sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo per aiutarla a limitare la diffusione su internet delle sue foto “osé” rubate dalla posta elettronica nel 2013, adesso intende prendersi la rivincita. E su Facebook avverte: «Preparate i popcorn».

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