E se anche gli alpini aprissero una breccia?

Rimini

Non sarà certo così importante come quella di Porta Pia, che i bersaglieri attraversarono il 20 settembre 1870 (la presa di Roma), ma anche gli alpini a Rimini potrebbero aprire una breccia. Già, perché l’adunata nazionale che Rimini ospiterà nel maggio del 2020 costringe la città a fare i conti con tutte le attuali problematiche logistiche. Considerando il tipo d’evento, è ipotizzabile un arrivo in massa in treno. E proprio l’accesso alla stazione e il collegamento centro-mare potrebbero rivelarsi critici. L’adunata del 2017 ospitata da Treviso può servire come esempio. Oltre 150mila persone hanno raggiunto la città in treno (e quindi sono anche ripartite in treno...). Disagi, ritardi e code interminabili in stazione. Ma naturalmente problematiche anche nelle zone limitrofe alla stazione per l’afflusso, il deflusso e la sfilata. Anche a Rimini, come a Treviso, la stazione è inglobata nella città e i due attuali collegamenti tra Centro storico e Marina centro, vale a dire il sottopassaggio del grattacielo e il tunnel del parco Cervi, potrebbero rivelarsi insufficienti e a forte rischio di calca e intasamento. L’adunata degli alpini potrebbe quindi essere un’occasione d’oro per il Comune per forzare i tempi, in attesa dell’annunciato rifacimento dell’intera area stazione. E intanto convincere le Ferrovie a sfondare la parete del binario 7, aprendo così la “breccia di via Monfalcone” e consentire un accesso diretto alla zona mare.

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