Mense scolastiche, il pane non piace. Il Comune: "ne faremo uno Made in Rimini"

Rimini

RIMINI. Più rosette e meno pane confezionato sulla tavola degli studenti riminesi. La novità è annunciata dall’assessore alla pubblica istruzione Mattia Morolli, anticipando la creazione di un portale in cui le famiglie saranno informate sui piatti e le materie prime servite ai ragazzi. Oltre i tanti motivi di orgoglio, c’è però la “questione pane” da sistemare: quello confezionato piace poco. Per questo il Comune vuole coinvolgere i fornai locali, per portare in tavola una pagnotta interamente made in Rimini.

“A tavola”

L’ultima novità è proprio di ieri mattina: via l’orzo integrale a favore di quello biologico. Ogni settimana l’assessore Mattia Morolli, insieme a funzionari, si reca nelle scuole per testare il livello del cibo offerto nelle mense, incontrare le insegnanti e verificare possibili migliorie ed eventuali cambi di menù. Uno strumento di verifica “sul campo” che integra quello degli incontri con i genitori dei Comitati mensa, ogni due mesi. Più di venti le strutture testate da inizio anno, pubbliche ma anche convenzionate.

Un rapporto stretto che tra qualche settimana si avvarrà di un portale web dedicato alle mense scolastiche. Si potranno trovare le risposte alle domande più frequenti, esempi di menù personalizzati per diete certificate, indicazioni sulle materie prime utilizzate, le eventuali variazioni al menù e molto altro.

Pesce e verdure tra i preferiti

Tra i piatti più apprezzati il pesce fresco dei “nostri mari”, entrato nei menù attraverso ricette più vicine ai gusti dei bambini, come il “pappa fish”. Un piatto che ha affiancato il pesce azzurro (con il filetto, merluzzo, code di rospo, gamberi) o la carne rossa Igp del Montefeltro, il parmigiano reggiano 24 mesi Dop. Anche le verdure crescono nel giudizio positivo che ha raggiunto picchi intorno al 96% nei nidi e di circa il 93% nelle materne.

Quello della mensa è il servizio strategico per eccellenza nelle scuole che offrono il tempo pieno e prolungato. «In queste settimane di apertura delle iscrizioni - spiega Morolli - abbiamo testato come, da parte dei genitori, sia proprio quella del tempo pieno una delle richieste principali».

“Pane al pane”

«Il prossimo cambiamento a cui stiamo lavorando - conclude Morolli - è quello di un pane “made in Rimini”, con ingredienti e produzione locali, confermando la filiera corta già adottata, con successo, sul pesce. Oltre alle visite nelle scuole sono tanti i genitori che ci chiamano per darci suggerimenti e proporre modifiche. Oltre al tema dell’offerta culinaria stiamo progettando un vero e proprio progetto di educazione alimentare che rientra pienamente tra i momenti educativi del contesto scolastico. Un lavoro in continuo mutamento che segue anche le diverse dinamiche delle famiglie, sempre più frammentate (spesso separate), isolate (senza il supporto delle famiglie di origine, spesso risiedenti in altri comuni o paesi) e con orari di lavoro difficilmente conciliabili».

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