Rimini, sotto casa del presunto rivale in amore con due coltelli, stalker arrestato

Rimini

RIMINI. Si era messo in testa convinto erroneamente che il “rivale in amore” avesse intrattenuto tempo addietro una relazione extraconiugale con una donna di cui si era infatuato. Convinzione che ha reso impossibile la vita alla vittima e che è costata l’arresto ad un 53enne originario di Bari da parte dei poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Rimini, coordinati dai sostituti procuratori Marino Cerioni e Davide Ercolani.

Alla fine dell’estate del 2018 il perseguitato ha formalizzato querela dopo più di due anni di inferno; dal febbraio del 2016, infatti, la vittima era stata costretta insieme alla famiglia a vivere nel terrore, anche per timore della propria incolumità. Appostamenti e continui passaggi con frequenza quotidiana all’esterno dell’abitazione della persona offesa, incessanti chiamate telefoniche (anche 70 al giorno), aggressioni verbali e fisiche, come avvenuto nell’ottobre del 2017 quando l’arrestato colpì l’uomo con pugni al capo. E ancora intimidazioni e minacce di morte. La vittima in particolare non si sentiva più libero di frequentare gli amici temendo di incontrare il suo persecutore; inoltre era costretto a far effettuare ai propri dipendenti sopralluoghi nei cantieri esterni all’azienda per verificare l’eventuale presenza dell’uomo, guardandosi ovunque attorno prima di scendere dalla macchina; situazioni angoscianti vissute pure dalla famiglia come avvenuto nel mese di gennaio 2019 quando la figlia 20enne rincasando si è trovata fuori dal cancello di casa lo stalker a bordo della sua auto.

Cosa che si è ripetuta ieri pomeriggio quando gli agenti hanno notato l’uomo sotto casa della vittima. Fermato dai poliziotti, l’uomo ha spontaneamente ammesso di attendere il rientro del presunto “rivale in amore” con il quale avrebbe avuto un conto in sospeso. Ma la presenza a bordo, nello sportello, di due coltelli a serramanico hanno portato all’arrestato anche la contestazione di possesso ingiustificato di armi e oggetti atti a offendere.

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