Rimini, arrestato prima del funerale della sorella. "Resti dentro"

Rimini

RIMINI. Nella vita ne ha combinate di tutti i colori, ha una lunga lista di precedenti che comprendono anche una violenza sessuale, e lunedì pomeriggio, da ubriaco ha dato il peggio di sé schiaffeggiando e strappando la maglietta alla barista che si rifiutava giustamente di dargli un altro bicchiere e poi scagliandosi contro i poliziotti intervenuti per cercare di calmarlo. Eppure, ieri mattina, l’uomo, un 48enne italiano domiciliato nel campo nomadi di via Islanda a Rimini, avrebbe meritato forse maggiore comprensione quando ha implorato di risparmiargli il carcere per poter partecipare qualche ora dopo al funerale della sorella, in programma in un’altra città. Doveva rispondere delle accuse di resistenza e minacce a pubblico ufficiale (è stato denunciato anche per rifiuto di fornire le generalità e sanzionato per manifesta ubriachezza) e sperava di cavarsela con un patteggiamento non troppo pesante (circostanza esclusa dopo la fallita “trattativa” con l’accusa per una pena non superiore a otto mesi) o almeno con una misura di custodia cautelare meno afflittiva. «Ero disperato, mi sono comportato male con gli agenti, ma ero davvero fuori di me non solo per l’alcol, ma anche per il per il dolore: non tenetemi dentro, lasciatemi andare al funerale di mia sorella». Niente da fare: in attesa del processo dovrà rimanere in carcere. Troppi precedenti penali, troppa poca pietà umana. and.ros.

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