Concerto del Liga, caos e disordini per il ticket

Rimini

RICCIONE. L’evento è di quelli che si fanno attendere, le aspettative altissime: alle sei del mattino erano più di trecento i fan di Ligabue ad aspettare i tagliandi, che davano il diritto all’acquisto di due biglietti per la tappa riccionese di “Mondovisione tour-piccole città 2014”.

 

In realtà, i più sfegatati del rocker di Correggio, sono arrivati addirittura alle venti della sera, campeggiando davanti l’ingresso del Playhall. Sacchi a pelo e thermos di caffè e mentre la colonnina di mercurio scendeva, gli animi si surriscaldavano più che per l’attesa del concerto, per i disagi della cattiva organizzazione. Confusione, questa la parola più adatta per descrivere la situazione.

Sono circa venti le prime persone in fila per il biglietto, provengono da Ravenna, Roncofreddo, San Giovani Valdarno, Longiano, San Sepolcro, Rimini, Riccione e c’è Gianluca, 52 anni da Ospedaletto in coda per acquistare due biglietti per la moglie e il figlio di 10 anni. Ma ecco il racconto di uno dei tanti presenti. «Appena arrivati abbiamo autogestito la fila, disegnandoci dei numeri sopra la mano. Nonostante la prevedibile affluenza, non vi era alcun percorso transennato, in modo da ordinare gli ingressi. Alle 5 di mattina nell’area di sosta del palazzetto si era creata una coda disordinata».

«Non potevo immaginare che la cosa si sarebbe trasformata in un’odissea» aggiunge Eleonora di Riccione. «Alle quattro, il camion “Truck “Liga-Village” che avrebbe dovuto distribuire i tagliandini, non è riescito a parcheggiare dentro al Playhall a causa delle fioriere. Intanto la calca di gente aumentava, non sono mancati momenti di tensione tra coloro che recriminavano la priorità dei posti, molti infatti non rispettavano la fila. Le forze dell’ordine non erano presenti e neppure un’ambulanza nel caso qualcuno si sentisse male, la struttura organizzativa non si è certo dimostrata all’altezza».

Al sorgere del sole la fila si è sparpagliata e la distribuzione del tagliando è avvenuta nel caos. «Io sono arrivato alle tre di notte - afferma adirato Stefano -. Avevano detto che i biglietti venivano distribuiti alle 11, invece alle otto hanno già cominciato, proprio quando ero al bar a prendere un caffè, così mi sono ritrovato in fondo alla fila».

Successivamente i carabinieri hanno preso in mano la situazione. Ho perso le parole, cantava ironicamente qualcuno parafrasando una sua canzone. Infatti una volta spalancata la porta del botteghino (perché uno solo?) la lunga fila si è ricompattata per cercare di acquistare l’agognato biglietto al costo di 50 euro. Nell’era di internet, nessun acquisto on-line ma ancora la classica fila ai botteghini. Certamente le due ore di musica, ripagheranno ampiamente questo sacrificio ai 3000 fan che domenica sera affolleranno il Playhall.

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