Rimini, ubriaco e drogato fugge dalla polizia, costretto a costituirsi dalla mamma

L’inseguimento
I poliziotti a loro volta hanno dato gas, ma quando hanno agganciato il 38enne, questo prima ha rallentato, e poi è ripartito bruscamente ed ha imboccato viale Mantova a tutta velocità dove, nuovamente rallentava, consentendo alla volante di intimargli l’alt. Inseguimento finito? Assolutamente no. Schiacciato a tavoletta il pedale del gas, l’autista ha ripreso nuovamente la fuga a manetta: viale Mantova, via Marconi in direzione Riccione; saltato il semaforo rosso all’incrocio con via Martinelli, ritornava su viale Principe di Piemonte dove ha alternato sorpassi azzardati e brusche frenate. Nel frattempo il capo pattuglia ha chiesto rinforzi: in supporto sono arrivate volanti e una pattuglia della Polstrada. Ma anche chiudere in una morsa a tenaglia ii fuggitivi è bastato. L’autista della Hyndai si è lanciato contromano lungo viale Pescara.
Troppo pericolo
A questo punto tenuto conto della condotta dissennata del fuggitivo, accertata che l’auto non risultava rubata, gli agenti hanno contattato la proprietaria, una signora 61enne di Montescudo. Che saputo cosa il figlio aveva combinato, preso il telefono, lo ha chiamato intimandogli di presentarsi immediatamente a casa. Al suo rientro, verso l’1, il 38enne è stato accolto dagli agenti della pattuglia della Polstrada e dai colleghi della Volante della Questura. I primi gli hanno ritirato la patente, i secondo, l’hanno invece accompagnato begli uffici di corso d’Augusto, da dove è uscito, ormai all’alba, stringendo nelle mani la denuncia per guida in stato di ebbrezza e alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti (è risultato positivo al test sulle droghe) e resistenza a pubblico ufficiale. Reato, quest’ultimo, ravvisato nel mancato rispetto dell’alt imposto dagli agenti e successiva fuga a folle velocità.