Rimini, hotel evadono 15mila euro di tassa di soggiorno, il Comune querela

Rimini

RIMINI. Il Comune di Rimini ha intenzione di sporgere querela contro tre albergatori per il mancato versamento della tassa di soggiorno per 15.180 euro. Lo ha deliberato la giunta che nella denuncia indica due ipotesi di reato, sia appropriazione indebita, sia peculato. "Spetterà poi all'autorità giudiziaria decidere l'effettiva fattispecie di reato configurabile", precisa l'Amministrazione.

Da quando e' stata introdotta nel 2012, l'imposta ha fatto incassare al Comune in media 7 milioni all'anno, cifra che finanzia interventi per la valorizzazione e la promozione dell'offerta turistica. Anche la previsione di incasso per il 2018 e' stata stimata per 7 milioni (7.050.000), ma stando all'andamento attuale e in considerazione del notevole afflusso di turisti nel periodo delle feste natalizie col Capodanno più lungo del mondo, si ipotizza a chiusura dei versamenti una quota superiore a quanto preventivato. Ad oggi, in attesa dei versamenti dell'ultimo quadrimestre in scadenza 16 gennaio, l'ammontare dell'imposta del 2018 da gennaio a settembre è già di 6.780.000 euro.

Il Comune ricorda poi che con la modifica del regolamento sulla tassa votata a novembre del Consiglio Comunale, sono state approvate le linee guida per le sanzioni pecuniarie, che ora sono rapportate alla gravità delle violazioni (500 euro per la violazione all'obbligo di accreditamento al gestionale on line, 250 euro in caso di mancata informazione ai turisti, mentre in caso di violazione all'obbligo di riscossione dell'imposta e rilascio della quietanza la sanzione è di 50 euro per cliente). La multa per chi non riversa l'imposta o la versa solo parzialmente è del 10% dell'imposta non riversata (e non esonera dal versamento dell'imposta evasa), mentre e' di 500 euro la sanzione per omessa dichiarazione.

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