Rimini, il rapinatore delle parafarmacie "tradito" dall'influenza

Rimini

RIMINI. L’impronta digitale rilevata dalla Polizia scientifica nel corso del sopralluogo dopo una delle tre rapine che gli vengono contestate ha permesso di dare un nome e un volto al bandito solitario che da alcuni giorni stava imperversando in città. Ma trovare il 23enne, una lunga fila di precedenti specifici alle spalle nonostante la giovane età, è stato più complicato del previsto. Un aiuto alla Squadra mobile è arrivato dall’influenza che ha costretto il bandito a trovare rifugio, per combattere febbre e bronchite, alla Caritas di Cattolica. E qui, venerdì pomeriggio, è stato ammanettato dagli investigatori di corso d’Augusto.

La caccia

Anche se ormai è un “riminese” d’adozione, il 23enne non ha infatti un indirizzo fisso dove alloggia. Gli investigatori di corso d’Augusto, così, si sono messi a setacciare gli alberghi nella zona della stazione e tutte le strutture abbandonate che offrono facili rifugi per senza tetto, spacciatori, uomini in fuga più o meno perenne dalla giustizia. Nel frattempo sono andati dalla sue vittime, l’ultima in ordine di tempo la titolare di una parafarmacia assaltata la mattina della vigilia di Natale, con le foto segnaletiche che gli sono state scattate ad ogni arresto. E tutte le vittime, nonostante il malvivente entrato in azione avesse cercato di camuffarsi indossando un cappello, alzando bavero e sciarpa sulla bocca, non hanno avuto dubbi nell’indicarlo come l’autore dei colpi. Rapine messe a segno sventolando davanti ai loro occhi atterriti, un taglierino (cutter) o, come nel caso della parafarmacia di Marina centro il 24 dicembre, appoggiando la lama di un coltello al fianco della dottoressa, titolare dell’attività, minacciata mentre si trovava dietro al bancone. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Paola Bonetti.

Faccia a faccia col giudice

Il 23enne, che al momento dell’irruzione dei poliziotti non ha opposto alcuna resistenza, è stato posto in fermo di polizia giudiziaria quale indiziato di tre rapine, come detto. Domani comparirà davanti al giudice per l’udienza di convalida. Il fatto di non avere un indirizzo fisso, dell’aver commesso almeno tre colpi e i numerosi precedenti, sembrano essere ostativi alla possibilità che dopo la convalida, possa lasciare il carcere dei Casetti.

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