Bomba d'acqua, conto salato per il Comune

Rimini

RIMINI. Un maxi salasso per le casse del Comune. Quella bomba d’acqua che si è abbattuta a Rimini il 24 giugno scorso ha continuato a deflagrare a mesi di distanza, presentando un ulteriore conto da quasi 300mila euro.

E’ questo l’esborso che Palazzo Garampi dovrà mettere in conto per riuscire a recuperare ai danni provocati da quel nubifragio di inizio estate, in cui tutta la città era rimasta in ginocchio. Compresi gli edifici di proprietà dell’amministrazione, che nei giorni successivi aveva predisposto una ricognizione, tramite Anthea, per capire quanto e come gli allagamenti avevano provocato colpito le strutture. Ecco quindi che il bilancio definitivo ha visto gli interventi divisi in due stralci, il primo dei quali ha richiesto lavori per 150.377 euro.

Nel primo giro di riparazioni urgenti sono finiti l’asilo nido del V Peep in via Euterpe, la scuola infanzia Aquilone, le scuole elementari Decio Raggi e XX Settembre, il cimitero civico, il comando dei vigili urbani, il centro sociale Grotta Rossa, il centro Anagrafe. I problemi però non sono finiti: già perché la pioggia battente del 24 giugno - 148 millimetri in poco meno di due ore - ha colpito numerosi altri edifici comunali, tanto che proprio da Palazzo Garampi hanno dovuto stanziare altri 118 mila euro extra per portare avanti gli «interventi in emergenza per assicurare la funzionalità dei locali maggiormente colpiti dall’evento piovoso». In questa seconda mandata sono finite le scuole di infanzia Glicine e La Lucciola, le elementari Casadei, Miramare e Toti, le medie Fermi. Ma anche il Palazzo ex Aquila d'oro, che non è stato risparmiato dai danni, così come il centro Elaborazione dati in via Marzabotto, oltre alla casa protetta di Covignano.
Alla fine, insomma, dalle casse del Comune, per questo evento del tutto inaspettato, è stata prevista una spesa di 270mila euro che però non sono stati pagati: la fattura emessa da Anthea sarà pagata solo nel secondo semestre di quest’anno, come confermano nella determina dirigenziale dalla stessa amministrazione comunale.

Per quanto riguarda i privati, invece, non c’è ancora certezza sui tempi dei rimborsi dei danni subiti: nel novembre scorso, le richieste erano salite a 528. Ancora si attende dal Consiglio dei ministri lo stanziamento delle risorse che saranno messe a disposizione e su cui è calato il silenzio assoluto.

 

 

 

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