Stop a un veglione abusivo a Rimini sotto la questura. Capienze ok, multe per i buttafuori irregolari

Rimini

RIMINI. «La tragedia di Corinaldo ha segnato tutti noi». Il questore Maurizio Improta ha dato seguito alle parole con i fatti e l’annunciato giro di vite legato ai fatti avvenuti nelle Marche, dove la notte tra il 7 e l'8 dicembre sono morte sei persone, si è toccato con mano.

Si è registrata infatti, grazie alla collaborazione dei titolari, una sostanziale corrispondenza tra lo stato dei luoghi e le autorizzazioni per le attività richieste: verificate e rispettate anche le capienze. Poche le eccezioni: per chi ha palesato inadeguatezze e lacune sono in arrivo pesanti sanzioni.

Il dispositivo “Capodanno Sicuro”, infatti, non ha riguardato soltanto gli eventi di piazza (vedi articoli nelle pagine seguenti ndr), ma ha “toccato” anche le numerose iniziative organizzate da locali o gestori privati. La stretta sui locali di pubblico spettacolo e intrattenimento era cominciata nelle settimane precedenti e il lavoro di prevenzione del personale della Divisione polizia amministrativa e sociale della questura ha dato i suoi frutti. Allo screening sulle condizioni di sicurezza prescritte all'atto del rilascio della licenza comunale l’altra notte sono seguiti i controlli degli agenti specializzati, con il contributo dei colleghi delle Volanti e dei Reparti Mobili. Nel mirino, in particolare, l’osservanza da parte dei gestori degli esercizi delle disposizioni in ordine alla vendita delle sostanze alcoliche e del rispetto, all’impiego di personale per la sicurezza e alle licenze di pubblica sicurezza. Il successo delle manifestazioni del Capodanno sancisce una volta per tutte che legalità e divertimento possono coesistere, con buona pace di tutti. Lo stesso questore fa notare come fossero esagerate quindi «le polemiche del mese scorso con i gestori preoccupati che si potesse mettere in crisi l'economia del settore». Non solo si sono avuti metal detector all’ingresso, uscite di sicurezza illuminate, biglietti sotto controllo, ma per la prima volta alcuni gestori hanno richiesto, a pagamento, la presenza di un presidio di vigili del fuoco.

Guerra anche ai veglioni abusivi: ne è stato impedito uno in programma in uno scantinato a due passi dalla questura: duecento persone hanno dovuto ripiegare sulla festa in piazza, ma l’azione dissuasiva della polizia ha evitato che i soliti noti organizzassero feste fuori da ogni regola, come accaduto in passato.

Il bilancio è positivo: le uniche note dolenti vengono dal “Pascià” e dall’evento all’Rds Stadium, in particolare sul fronte dell’organizzazione del servizio di sicurezza. Nel locale riccionese la polizia ha trovato 4 addetti alla sicurezza privi di autorizzazione professionale (saranno sanzionati sia loro sia i responsabili), mentre nel palasport riminese, a detta degli agenti, la gestione complessiva si è rivelata carente, tanto che sono stati i poliziotti in più occasioni a dover supplire alle presunte carenze dei buttafuori. Cinque minori, che festeggiavano lì l’arrivo del nuovo anno, sono finiti in ospedale ai limiti del coma etilico, altri cinque sono stati assistiti sul posto dal presidio del 118.

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