Cattolica, il comandante dei carabinieri rinuncia allo shopping: fuori servizio cattura ladro

Rimini

RIMINI. Quando la commessa di “Brandina” è uscita dal negozio urlando “Al ladro, al ladro!”, via Bovio, a Cattolica, era affollata di persone. L’unico che, spinto da un istinto coltivato in quaranta anni di divisa, si è messo a inseguire il ladro è stato un maresciallo dei carabinieri che, libero dal servizio, si era preso un’ora di relax per gli ultimi acquisti natalizi. Non un sottufficiale qualsiasi, per la verità, ma l’apprezzatissimo comandante della stazione di Misano Adriatico, luogotenente Nicola Travaglino.

Al diavolo lo shopping. Non ci ha pensato due volte: la sua reazione è stata immediata e con la falcata di un ragazzino, a dispetto dei suoi sessanta anni suonati (ma tutti gli dicono sempre che non li dimostra ed è vero), è riuscito a raggiungere e catturare il malvivente, un robusto ucraino di quindici anni più giovane. Lo ha fatto dopo un inseguimento di oltre un chilometro.

Lo straniero, infatti, ha cercato di seminarlo per le vie del centro, prima di puntare verso la spiaggia. Nonostante il fiatone e il buio incombente (l’episodio risale al pomeriggio di giovedì scorso) il comandante Travaglino non ha mollato. Non ha perso di vista il ladro e quando quello ha cominciato a rallentare e poi a mettersi una mano sul fianco, esausto, gli è piombato addosso senza pensare alle possibili conseguenze. E se lo sconosciuto avesse avuto con sé un coltello? Tanta è stata la grinta del luogotenente che a provare spavento, bloccato faccia a terra sulla spiaggia, è stato lo straniero. «Carabinieri, carabinieri», si è qualificato Travaglino, mentre il tipo se la faceva già addosso dalla paura.

L’uomo non ha opposto resistenza: in tasca aveva i due orologi appena rubati nel negozio, mentre si era disfatto solo qualche metro prima della borsa firmata che faceva parte della refurtiva. Recuperato il maltolto e tenendo stretto l’ucraino, il militare si è diretto verso la zona dei “quattro bar” e solo a quel punto ha avvertito gli uomini di una sua pattuglia di “allungare” un po’ il solito giro per raggiungerlo a Cattolica. Lo ha fatto tradendo un certo affanno, ma una volta consegnato il fuggitivo ai carabinieri, ha recuperato il suo sorriso ed è tornato personalmente nel negozio per riconsegnare gli orologi e la borsa portati via dall’uomo, mentre la commessa era momentaneamente impegnata al piano di sopra. Nel frattempo l’arrestato, identificato in V. O., 46 anni, ucraino, in Italia senza fissa dimora, è stato trattenuto nelle camere di sicurezza e, portato davanti al giudice del tribunale di Rimini, condannato alla pena, sospesa, di sei mesi e rimesso in libertà. A quanti, in caserma, hanno chiesto al comandante di commentare la sua impresa, lui si è schermito dicendo: «Non ho fatto nulla di speciale, siamo carabinieri, no? E poi ho avuto la fortuna di indossare tuta e scarpe da ginnastica». Sarà anche così, ma nessun cittadino, tra i tanti presenti, si è preso la briga di dargli manforte.

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