Insultò e minacciò il vigile che gli faceva la multa a Riccione. Chiede scusa e lo risarcirà

La storia
I fatti al centro dell’udienza, celebrata venerdì scorso davanti al giudice monocratico del tribunale di Rimini, sono avvenuti nel 2013. Quel giorno, come dichiarato durante la deposizione, l’imputato aveva una gran fretta e sarebbe stato in preda all’agitazione, perché di lì a poco avrebbe dovuto far fronte ad una scadenza di Equitalia. Ecco perché, quando ha parcheggiato l’auto nelle strisce blu, anzichè cercare il parcometro dove infilare le monete per pagare il parcometro, a passo spedito, si è incamminato verso la banca. Quando è tornato alla sua vettura, ha così trovato una coppia di agenti. Accertata la mancanza del tagliando, un vigile ha estratto il blocchetto, ed ha iniziato a scrivere la contravvenzione. Cosa che ha scatenato la reazione scomposta dell’automobilista. Dopo aver cercato di “bloccare” lo scritto in modi più o meno accettabili, è passato ad insultare il vigile urbano. Quindi, sbraitando sempre più forte, e salito in auto e nonostante l’agente avesse le mani sul montante, ha sbattuto lo sportello «rischiando di tranciarmi una mano», ha ricordato il vigili in aula, e si è chiuso dentro. La querelle, come detto, era terminata con la sua identificazione cui ha fatto seguito la denuncia per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.
Pace fatta
L’altro giorno, quando i due si sono ritrovati faccia a faccia nei corridoi del tribunale dopo la deposizione dell’imputato, grazie anche al lavoro di mediazione dell’avvocato Ghiselli, c’è stata la stretta di mano pacificatrice. Ora basterà quantificare l’entità del risarcimento e l’automobilista bollente potrà beneficiare della cancellazione del reato. E.Ch.