Scarcerato a Rimini il bidello accusato di violenza sessuale

Rimini

RIMINI. Il tribunale del Riesame di Bologna, a tempo di record (l’avvocato Massimiliano Orrù era ancora in viaggio quando è stato informato della sentenza), ha annullato ieri mattina l’ordinanza che lo scorso 19 novembre aveva portato all’arresto di un bidello riminese di 35 anni, accusato di aver adescato e violenza sessuale ai danni di due adolescenti, di 17 e 15 anni. Le motivazioni dell’annullamento non sono ancora note. Ma per “stracciare” il provvedimento restrittivo del tribunale di Forlì, risultato finale dell’inchiesta condotta dalla Squadra mobile e dal Servizio centrale operativo della polizia di Stato (Sco), molto probabilmente i giudici felsinei hanno ritenuto, come sostenuto dall’avvocato Orrù nel suo ricorso, insussistenti i gravi motivi indiziari, fondamentali per disporre la cattura di un indagato, per insussistenza del reato.

Come detto sono due le presunte vittime del 35enne, per cui la procura aveva chiesto anche l’arresto (non concesso dal Gip) per maltrattamenti in famiglia. Giovanissimi in piena crisi adolescenziale.

La genesi

L’indagine era partita nel marzo scorso dalla denuncia della famiglia di un ragazzo alla polizia, insospettita dal tenore di alcuni messaggi arrivati sul telefonino del figlio. Erano così iniziate le intercettazioni che, secondo il sostituto procuratore di Forlì, Lucia Spirito, avevano permesso di ricostruire le tecniche di adescamento, come la lettura dei tarocchi, i massaggi rilassanti, le candele benedette e la costruzione di un’aurea di mistero, oltre a pillole di psicologia spicciola per porsi come l’unico interlocutore capace di comprendere i loro problemi di adolescente. Per l’accusa il primo caso contestato è quello del bacio dato al 17enne. Un bacio che il ragazzo aveva commentato in un messaggio WhatsApp «ti voglio bene ma non mi è piaciuto». Ascoltata dagli investigatori, aveva invece escluso qualsiasi mira sessuale, «non ho notato nessuna eccitazione», la seconda presunta vittima, che sempre sul divano della casa di famiglia, era stata «abbracciata forte e baciata sulla testa» dal 35enne.

Di nuovo a scuola

Il bidello, che nel pomeriggio ha lasciato il carcere di Forlì (quello di Rimini non tiene in custodia carcerati con quel tipo di reato), già lunedì può tornare a scuola. Spetterà alla direzione didattica decidere il suo collocamento.

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