Treni, vandali scatenati a Rimini, individuata persona sospetta

Ravenna

RIMINI. Treni vandalizzati nella notte alla stazione di Rimini. Risultato: tanti pendolari stipati nei vagoni rimasti a disposizione. I disagi per i viaggiatori sono stati riferiti in Regione dal consigliere romagnolo del Pd Mirco Bagnari che ha parlato di "treni stipati e grossi problemi per i viaggiatori" anche questa mattina, sollecitando una "soluzione definitiva" ai disagi per i pendolari sulla linea Bologna-Ravenna. E' stato allora l'assessore regionale ai trasporti, Raffaele Donini, a fornire delucidazioni sui problemi di questa mattina. La causa, un "pesante atto vandalico ai treni nella stazione di Rimini". Con il risultato di meno vagoni a disposizione dei pendolari. "Credo - ha concluso l'assessore - che l'episodio sarà oggetto anche di denuncia penale da parte di Trenitalia".

Individuato sospetto

Per gli atti vandalici sono stati danneggiati 13 vetri di finestrini, delle porte di salita e di quelle interne mandate in frantumi. Lo fa sapere Trenitalia, che parla anche di una persona non autorizzata individuata la scorsa notte dalle guardie giurate della stazione e consegnata alla Polizia ferroviaria. I treni presi di mira sono treni regionali in sosta, pronti per le prime corse pendolari del mattino. "Al danno economico per Trenitalia (sostituzione dei vetri e fermo tecnico in officina) si aggiunge quello provocato ai passeggeri delle corse in partenza alle 5.20 per Milano, alle 6.11 per Ravenna e alle 6.58 per Bologna", spiega Trenitalia. Per evitare la cancellazione delle corse, i primi due treni sono partiti con circa 30 minuti di ritardo per la messa in sicurezza con "pellicolatura" dei vetri danneggiati. Sul treno per Bologna la necessità di chiudere completamente le vetture danneggiate ha invece dimezzato il numero dei posti disponibili. Una volta giunti a destinazione i treni sono stati inviati in officina per le riparazioni. Detto questo, Trenitalia garantisce che "non ci saranno ulteriori ripercussioni né sul servizio odierno né su quello di domani".

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