Rimini, pensionato usuraio "aiuta" imprenditori chiedendo tassi del 120%

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RIMINI. Sono accusati di aver concesso abusivamente ad imprenditori in difficoltà economiche prestiti finanziari per diverse centinaia di migliaia di euro, applicando tassi usurari, in alcuni casi fino al 120%. E' quanto contestato a tre persone, due componenti di una famiglia riminese e un 53enne originario di Faenza ma residente a Russi, nell'ambito di una complessa attività d’indagine coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, che ha portato i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Rimini a dare esecuzione ad un provvedimento di sequestro "per equivalente" dell'illecito profitto emesso dal gip Vinicio Cantarini nei loro confronti.

Le investigazioni svolte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Rimini, sono scaturite dalla denuncia di un professionista che aveva ricevuto in prestito una somma di circa 300mila euro con promessa di restituzione, in pochi anni, di denaro per 420mila.

In particolare le attenzioni dei finanzieri riminesi si sono concentrate sulla figura di un 75enne, il quale apparentemente nullatenente e con un reddito di pensione modesto, svolgeva abitualmente l’attività di finanziamento illecito a persone ed imprese a tassi usurari, per importi di rilievo, avvalendosi del contributo sia di persone appartenenti alla propria famiglia come nel caso della nuora sia di soggetti terzi come per il 53enne ravennate.

Grazie ai certosini accertamenti bancari ed alla collaborazione di buona parte delle vittime, le Fiamme Gialle sono riuscite a far luce e ricostruire numerosi altri casi di prestiti usurari, con tassi fino al 120%, concessi dagli indagati nei confronti di ulteriori 7 tra imprenditori e professionisti in difficoltà, per cifre complessivamente pari a circa 900mila euro, per le quali gli interessi richiesti ad ottenuti erano risultati superiori ai 650mila euro.

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