Terremoto in Romagna, il parere degli ingegneri
Per Barocci inoltre, è molto positiva l'attivazione da parte dei Comuni delle procedure d'emergenza e l'immediata verifica degli edifici strategici e rilevanti (tra cui le scuole), ma il presidente dell'Ordine degli Ingegneri ritiene necessario uno sforzo da parte di tutta la cittadinanza per comprendere che la scossa di domenica è stata esigua rispetto a quelle che è lecito attendersi per via della sismicità della zona in cui viviamo.
"A questa considerazione - continua Barocci - si aggiunge che, a parte una breve parentesi negli anni '30, il nostro territorio è stato classificato come sismico solo a settembre del 1983 quando oltre il 70% degli edifici era già stato realizzato. Oltre le norme, oltre l'emergenza, la prevenzione parte dalla consapevolezza".
"In tutto lo stupore e la paura di questo ri-scoprire Rimini un Comune e una Provincia sismica ogni volta che la terra ci fa tremare, occorre considerare un aspetto positivo: tutto sommato le faglie del nostro territorio, per il momento, si sono dimostrate clementi e gentili - commenta Mauro Bernardini, dell’associazione “Io non Tremo!” ente di promozione sociale nata come progetto di sensibilizzazione nei confronti del rischio sismico -. Si stanno comportando come dei genitori che ci “ricordando”, in maniera educata, di mettere a posto la camera quanto prima, prima che parta lo "scapacione", quello forte. E' da anni, dal 2011, per la precisione, che avvertiamo chiunque incontriamo, amministrazioni, enti o semplici cittadini, che bisogna iniziare a muoverci per sistemare gli errori commessi nel passato, perché non è attribuendo le colpe a qualcuno che si sistemano le cose, per cui tanto vale attivarsi e cercare di fare il meglio possibile. Qualcosa è partito, ma se ci si allarma per una magnitudo 4, molto ancora c'è da fare e non solo sui nostri edifici".