Forlì, bidello di Rimini arrestato per violenza sessuale. Vittime adolescenti cesenati IL VIDEO

Forlì

FORLI'. Accusato di violenza sessuale nei confronti di due minorenni di 14 e 17 anni. Questa l'accusa nei confronti di un bidello 35enne di Rimini che, secondo quanto contestato dalla Squadra mobile e dal Servizio centrale operativo della Polizia, avrebbe avvicinato con le stesse modalità altri dieci ragazzi, tutti adolescenti residenti tra Gatteo, Savignano e il Riminese.

In base alle indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Forlì Lucia Spirito, l'uomo si sarebbe rapportato ai giovani proponendogli di realizzare video su youtube e instagram millantando di avere conoscenze nel campo della musica e dello spettacolo che avrebbero potuto aiutarli a realizzare i loro sogni artistici. In quel modo entrava in confidenza con loro e anche con le rispettive famiglie (il 35enne, oltre alla moglie, indagata a sua volta perché secondo gli inquirenti avrebbe coperto il marito, ha anche quattro figli) circuendoli e inviando loro messaggi sempre più espliciti, anche con contenuti a sfondo sessuale. Oltre alla carta del mondo dello spettacolo, avrebbe anche cercato di convincere alcuni di loro di avere poteri magici e di poterli aiutare grazie a dei riti, cercando persino di allontanarli dalle famiglie sostenendo di avvertire attorno a loro un campo di negatività.

L’indagine, avviata nello scorso mese di marzo, ha permesso di ricostruire numerose condotte di adescamento di minorenni poste in essere dall'indagato, il quale era solito instaurare stretti rapporti interpersonali con adolescenti conosciuti in occasione di concerti musicali o che gli venivano presentati da altri ragazzi coetanei. Parlava il loro stesso linguaggio, presentandosi come persona inserita nel mondo dello spettacolo, youtuber ed esperto nel montaggio di video musicali e riusciva a carpire la fiducia dei ragazzi, blandendoli con lusinghe e complimenti, offrendosi di presentare loro personaggi famosi, di aiutarli nella realizzazione e pubblicazione di video musicali su social network quali Instagram e YouTube, promettendo di adoperarsi per consentire loro di ottenere un elevato numero di followers e quindi di diventare popolari e famosi, assicurando loro la possibilità di salire su vari palcoscenici durante eventi e competizioni musicali.

E per non dare adito a sospetti ai genitori delle vittime, gli inquirenti ritengono "sfruttasse" i propri figli come giustificazione per partecipare alle attività degli adolescenti presi di mira, ai loro interessi e per invitarli a casa propria. Tramite l’utilizzo dei social network e whatsapp, iniziava così ad intrattenere con gli adolescenti conversazioni quotidiane, che peraltro divenivano via via più intense ed assumevano contenuti a sfondo sessuale, in occasione delle quali scambiava anche fotografie e video: in questo modo acquisiva informazioni sulla vita, le loro vicende personali e le fragilità dei ragazzi offrendosi di aiutarli ma in realtà manipolandoli, facendogli credere di avere facoltà paranormali. Superpoteri che però non gli hanno evitato il carcere.

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