Torte fatte in casa e vendute ai clienti, a Rimini denunciato pasticciere "abusivo"

Rimini

RIMINI. Le torte erano belle da vedere e buone da mangiare, ma lui non è un vero pasticciere sebbene fino a pochi giorni fa pubblicizzasse la propria abilità su Facebook facendo incetta di commenti positivi e “like”. A dare fastidio alla concorrenza regolare è stato però il sospetto che il tipo raccogliesse delle ordinazioni, trasformando così un semplice hobby in un’attività abusiva. Almeno è questa l’interpretazione del titolare di un bar-pasticceria che, smascherato il concorrente sul social network, ha scritto un esposto all’azienda sanitaria di Rimini: «Fate una visita a questo signore che realizza e vende torte in un garage e si fa pubblicità su Facebook». Ispettori sanitari e carabinieri di Montescudo-Monte Colombo seguendo l’indicazione contenuta nella missiva hanno effettuato la verifica e scoperto che un quarantaquattrenne della zona aveva effettivamente allestito nel piano interrato dell’abitazione un laboratorio per la preparazione di prelibatezze alimentari e dolciarie. L’uomo, che è difeso dall’avvocato Dennis Gori, è stato denunciato per la violazione della legge 283 del 1962 che regola la “Disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”.

Oltre agli attrezzi del mestiere gli è stato sequestrato anche un blocchetto per gli appunti che (come accade per gli “spacciatori”), nell’ultima pagina, conteneva - stando all’interpretazione dei carabinieri - le ordinazioni dei clienti. Quasi tutte donne che volevano delle torte gustose e superdecorate, a prezzi più bassi di quelle di mercato. Il tutto in nero e senza le garanzie normative sui prodotti utilizzati e sui modi di conservazione. L’emulazione rispetto al proliferare di trasmissioni televisive e siti internet sta producendo, infatti, concorrenza sleale per la categoria professionale dei pasticcieri e potenziali rischi per i consumatori dato che le torte fatte in casa vengono prodotte in assenza di controlli sul rispetto delle norme igienico-sanitarie. Gli operatori regolari del settore, costantemente sottoposti al monitoraggio dell’Asl, alle regole fiscali e al regime delle autorizzazioni, hanno fatto presente il problema anche alle rappresentanze di categoria: i pasticcieri improvvisati non operano infatti in locali ad hoc, nei quali vige l’obbligo del rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie, non sono tenuti a dare informazioni sulle materie prime utilizzati, né sui tempi di preparazione e tanto meno sulla scadenza del prodotto.

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