Prescrizione: giustizia e politica, via i processi

Rimini

Mattia Feltri, giornalista de La Stampa e scrittore, ha ricordato a Davigo e Travaglio che è vero che in molti Paesi occidentali la prescrizione è bloccata, ma è anche vero che le regole impongono processi brevi.

Nei Paesi anglosassoni, USA, Gb, Australia, il 70, 80 per cento dei rei viene giudicato senza processo. Accordo fra avvocati e accusa. Se si va a processo e l’imputato viene assolto, l’accusa non può fare ricorso. Se l’imputato viene condannato e fa ricorso, rischia un aggravio di pena. Semplice. I processi durano poco. Tronchetti Provera è stato assolto dopo 14 anni. Come, quasi sempre, per tutti gli italiani, anche se non tutti hanno avuto la possibilità di passarli con Afef.

In Germania i tempi sono certi. Primo grado 3 anni, secondo 2, terzo 1. Stop. In Spagna c’è un sistema simile. In Francia le indagini preliminari sono brevi. In Italia sono lunghissime e assorbono circa il 50 per cento dei tempi della prescrizione.

In Italia invece si pensa che la virtù sia la somma dei vizi. Prescrizione bloccata, processo infinito che diventa esso stesso pena, processo mediatico che diventa condanna anticipata, con sequestro preventivo dei beni. Famiglie e aziende distrutte. Prima che intervenga, spesso, il giudice terzo.

Un delirio, anche il Presidente dell’Autorità anticorruzione Cantone dice che non si può bloccare la prescrizione, lo dice anche il Magistrato Cascini, ex segretario generale dell’Anm, mai tenero verso i politici. Lo dice la stragrande maggioranza dei magistrati. Che dimostrano di essere seri nonostante regole poco serie.

Ma il governo è oltre la Magistratura, vuole applicare la dottrina Davigo, non ci sono innocenti ma colpevoli in attesa di essere scoperti. E se non li scopri dopo 15 anni? Per un presunto reato di corruzione? Si continua, per sempre, rimani indagato a vita, in attesa di essere scoperto.

Si è raggiunto, dicono, un compromesso, blocco prescrizione dopo riforma della giustizia. Campa cavallo, per il momento sarà approvata una norma che fa saltare lo Stato di Diritto, come principio, nel Parlamento italiano.

È giustizia? È politica? È potere. Il potere di una giustizia dominata dall’accusa. Più di quanto non lo sia già.

Oggi, un Pm, se vuole, con le tante tipologie generiche, non tipizzate, di reato può, sostanzialmente, iscrivere nel registro degli indagati quasi chiunque. Associazione a delinquere, concorso esterno, traffico di influenza(si chiede l’ampliamento della pena sino a 5 anni per poter intercettare), intercettazione, una parola fuori posto, indagato a vita. Ma se sei innocente non hai nulla da temere! Dicono. Purtroppo non è così.

I 5 stelle sono nati a Bologna, un po’ di anni fa. Il Vaffaday in piazza Maggiore, sul palco c’erano i manifesti con le facce di molti indagati, colpevoli in attesa di essere scoperti! Erano gli impresentabili, presentati alla folla e agli insulti e all’odio di quella brava gente. Molti di loro furono poi assolti, nel frattempo, hanno perso un pezzo della loro vita, mentre i voti e il potere dei grillini crescevano.

Impresentabili a vita. Vale per ogni cittadino, nell’epoca dei social e della rete, se il processo è infinito, sei finito. La prescrizione senza termini è la condizione per il processo senza fine mai.

Perché devo affrontare un processo, primo grado, secondo grado, Cassazione, se posso tenere, a vita, un mio indagato, sotto la mia azione giudiziaria? Perché devo sottoporre al giudizio del giudice terzo il mio operato? Magari lo assolve ed io non sono riuscito a dimostrare che non ci sono innocenti. Mando un avviso di garanzia o, è più forte, arresto un presunto innocente, nel frattempo scelgo con cura le parole dell’accusa, perché il pubblico deve provare sconcerto e disgusto, tutto va immediatamente sui giornali, il processo è finito! La pena continua. La condanna c’è già! È mediatica, anticipata ed inappellabile! È la dottrina Davigo. Non ci sono innocenti. Però, si dice, ci sono i colpevoli. Certo, ma chi è colpevole vuole il processo lungo, infinito, che l’assenza di prescrizione porta con se. Il processo celere porta a condanna.

Nelle carceri italiane quasi il 50% dei detenuti è in attesa di un giudizio definitivo. Le statistiche dicono che quasi la metà di loro sarà dichiarato innocente. Quasi un quarto delle persone in galera sono innocenti.

Ma perché, secondo Bonafede e company, non sono stati scoperti. Dopo 15 o 21 anni(il termine massimo della prescrizione adesso), vogliono farla franca. Fine processo mai. Anzi, fine indagini preliminari mai. Si può vivere in un Paese così? Salvini, sembra voler resistere, ha imposto una mediazione. Menomale.

D’altronde lui davanti alla Diciotti era stato chiaro. Rivolto al suo pubblico di facebook aveva detto: “voi siete miei complici, mi avete chiesto voi di chiudere i porti, questi (i magistrati), chi li ha votati?”.

Non ha bisogno dei magistrati Salvini. C’è il popolo.

Neanche i penta stellati ne hanno ormai bisogno. Conte a Genova disse che loro arrivano prima dei giudici. Non hanno bisogno dei giudici loro. Ma di qualche Pm sì. Meglio se amici, naturalmente, se mentori, ancor meglio.

Del processo no. Il processo giusto e breve meglio di no.

(*) analista politico

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