Condannata a 4 anni la Maga di Viserba

Rimini

RIMINI. Quattro anni di reclusione, 50 mila euro di provvisionale immediatamente esecutiva e sequestro conservativo di conti correnti e beni. E’ la sentenza emessa ieri dal tribunale di Rimini contro Maria Di Pilato la 50enne “Maga di Viserba” che con una serie di “riti” molti dei quali consumati sotto l’ombrellone, secondo l’accusa, si è messa in tasca oltre 200 mila euro. Con lei è stato condannato anche il marito (un anno pena sospesa). Per la coppia il pubblico ministero Gemma Gualdi aveva chiesto rispettivamente nove e 4 anni di reclusione.

Maria Di Pilato è stata riconosciuta colpevole del reato di truffa per aver indotto in errore una decina di persone, promettendo loro la guarigione e quella dei familiari in cambio di denaro. Il coniuge, sottufficiale dell’esercito, avrebbe collaborato con lei in almeno tre casi. L’imputata era difesa dagli avvocati Luca Ventaloro e Martina Montanari. Le parti civili erano invece assistite dagli avvocati Moreno Maresi e Mattia Lancini.

La sensitiva, residente a Modena che a Viserba trascorreva buona parte del periodo estivo (da qui il soprannome di maga dell’ombrellone), era finita dietro le sbarre il 20 settembre del 2011 dopo la denuncia presentata da nove persone che si erano rivolte a lei per risolvere i problemi più disparati.

“Un clan di viserbesi” che dal 2006 le aveva chiesto di pregare San Vittorino di Amiterno martire (santo venerato in Abruzzo e Puglia) per trovare risposte ai problemi più disparati come a quale facoltà iscrivere il figlio, i numeri del lotto da giocare, se un affare sarebbe andato a buon fine o se era giusto o meno sottoporsi a una ecografia.

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