Rimini piange l'imprenditrice di moda Barbara Bonfiglioli, sabato l'ultimo saluto

Rimini

RIMINI. Barbara Bonfiglioli se ne è andata improvvisamente. Ha chiuso gli occhi ieri mattina, dopo una breve ma fatidica malattia che non ha concesso altro tempo alla donna che in 58 anni di vita ha ricoperto cariche eminenti nel contesto riminese, guidando il settore commerciale di affermate aziende di moda e riservando sempre attenzione e dedizione alle opere di volontariato. Barbara era stata infatti sales manager di spicco in grandi aziende di moda come Bvm Italia-Les Copains, Cp company, Stone Island e Fuzzi, gestendo le vendite internazionali delle collezioni di grandi stilisti del made in Italy come Gianni Versace, Jean Paul Gaultier, Fendissimo e Custo Barcelona.

L’impegno con Ior, l’Istituto oncologico romagnolo, era iniziato invece nel 2004 entrando nel Consiglio di amministrazione prima e divenendo successivamente vicepresidente. Dal 2011 era inoltre vicepresidente di Uni.Rimini, oltre che membro del consiglio di amministrazione di Italian exhibition group.

«Un esempio per tutti»

«Era una persona di grandissimo valore, che nonostante gli innumerevoli successi e i traguardi raggiunti, non ha mai perso umiltà e naturalezza». La voce è interrotta, il tono commosso. A ricordare l’amica e collega è Leonardo Cagnoli, il presidente di Uni.Rimini, l’ente a sostegno del polo universitario riminese alla cui guida era affiancato proprio da Barbara, che dal 2011 ne era vicepresidente. «Era eccezionale» afferma ancora il presidente Cagnoli, che nella scelte delle parole per descrivere la donna appena scomparsa ricorre di frequente proprio a questo aggettivo: eccezionale. «Non posso che ricordare il suo essere propositiva, la sua collaboratività e la sua forza. Era questo ciò che la rendeva una persona unica, straordinaria. Il suo temperamento e la sua voglia di fare non l’hanno abbandonata neanche negli ultimi mesi, quelli difficili, della malattia». E proprio a proposito della malattia, Leonardo Cagnoli riconosce a Barbara un merito ulteriore, quello di «averla affrontata con estrema consapevolezza, senza mai lamentarsi e senza mai farlo pesare, tanto che in molti sono venuti a conoscenza del suo stato di salute solo nelle ultime fasi, quando non poteva più nasconderlo». «Da medico - aggiunge con sincera onestà Cagnoli - ne ho viste tante di persone combattere contro queste malattie, e Barbara era un esempio per tutti».

«Sensibile e infaticabile»

A ricordare Barbara, sono presto giunte anche le parole del sindaco Andrea Gnassi, che a nome di tutta la comunità di Rimini ha espresso profondo cordoglio per la prematura scomparsa di uno dei volti più edificanti della realtà riminesi. «Una persona splendida - afferma il primo cittadino - sensibile, schiva e infaticabile, che ha sempre creduto nel valore della cultura, dell’impegno per il bene comune e dell’agire in prima persona per contribuire a migliorare e far crescere armonicamente il nostro contesto sociale e educativo, stimolando formazione e conoscenza». Nel ricordare invece proprio l’operato di Barbara a favore di Uni. Rimini, Gnassi scrive: «Portano il suo segno due importanti tavoli tematici, quello sul turismo e quello sulla moda, che hanno proprio l’obiettivo di mettere in relazione i laureati e le imprese locali. E se oggi l’Università a Rimini - continua il primo cittadino - si orienta sempre più verso la sostenibilità, l’alto sapere e la creatività, lo si deve proprio a figure instancabili come Barbara Bonfiglioli».

Il marito, il padre, i familiari e gli amici daranno l’addio a Barbara sabato mattina alle 10 nella chiesa di Sant’Agostino, mentre la veglia di preghiera sarà venerdì sera alle 21, nella chiesa di Santa Maria del monte a Saludecio.

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