Rimini, costringe il compagno a far sesso orale, denunciata per violenza sessuale

Rimini

RIMINI. A volte “agitava” un coltello. Altre la minaccia di doversela vedere «con miei parenti che sono professionisti del crimine». Sono le “armi” impugnate da una prorompente ed esuberante signora russa, per costringere il fidanzato, un riminese classe '61, a soddisfare le sue fantasie sessuali. Convegni amorosi che quando assumevano i contorni della straordinarietà, lei puntualmente immortalava con fotografie scattate con lo smartphone. La 52enne, però, ha preteso troppo ed ora il suo nome è iscritto nel registro degli indagati della procura della Repubblica per violenza sessuale. E potrebbe anche non essere l’unico capo d’imputazione in un futuro processo. Stando al racconto dell'ex, non è da escludere possa venirle contestato anche il reato di atti persecutori. L'uomo, infatti, ha elencato nella denuncia alla polizia una lunga serie di episodi tipici del comportamento degli stalker.

Metamorfosi di un amore

Il volto tutt’altro che gentile della nuova compagna, il riminese lo avrebbe scoperto solo lo scorso luglio. La loro frequentazione era inizia a febbraio. Una storia d’amore travolgente se è vero che la presunta vittima, sollecitato sempre dalla nuova compagna, non aveva aspettato un solo minuto e ratificato il divorzio dalla moglie precedente aveva accettato con entusiasmo la proposta di convolare nuovamente a nozze. Una volta accettato di convolare a nozze un'altra volta per lui è stato l’inizio della fine.

Dottor Jekyll e mister Hyde

La dolce fidanzata, infatti, stando sempre alla sua denuncia, ha improvvisamente assunto le sembianze di una consorte gelosa ed ossessiva. Come primo atto della metamorfosi, per esempio, si è impossessata in diverse occasioni del suo cellulare, per cancellare dalla rubrica i numeri di telefono delle tante amiche conosciute negli anni. Ha poi iniziato a sottoporlo ad un pressing snervante. Per essere certa che non vedesse altre donne, ha preso una stanza nell’albergo dove lui lavorava. Una presenza talmente ingombrante che dopo breve gli è costata il licenziamento.

Sesso “forzato”

In questo lasso di tempo sono iniziate anche le richieste di prestazioni sessuali forzate. Accoppiamenti orali non graditi, da lei immortalati, come detto, con scatti sul proprio smartphone, che la vittima ha “gelosamente” custodito; e che ha allegato, come prove, alla denuncia presentata alcuni giorni fa negli uffici della questura in corso d’Augusto. Ora spetta alla Squadra mobile capire la fondatezza o meno delle accuse. Al momento la cosa certa e che la loro storia d’amore è naufragata.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui