"Vaccini, a Rimini si sono messi tutti in regola"

Rimini

RIMINI. Da trentotto casi a zero, un percorso lungo otto mesi che, dall'inizio delle iscrizioni – a febbraio - ad oggi, ha portato tutti i nuovi iscritti nelle scuole per l'infanzia e nidi di Rimini ad essere in regola con gli obblighi vaccinali previsti dalla legge. Otto mesi di studio e approfondimento della nuova legge regionale, delle nuove norme, di incontri con famiglie e genitori, di confronto con la Regione e gli altri Comuni, di scambio di informazioni con l'Ausl e le scuole. Otto mesi che hanno visto gli iniziali 38 nuovi iscritti non in regola con le norme sui vaccini diventare progressivamente, prima 21 e poi 10, gli stessi ai quali meno di un mese fa abbiamo fatto recapitare l'ultimo avviso dagli agenti della Polizia Municipale. "Gli stessi dieci che, a ieri, sono diventati zero essendosi tutti messi in regola, con alcuni distinguo su cui voglio essere chiaro - dichiara l'assessore alla Pubblica istruzione del  Comune di Rimini Mattia Morolli - . Sette di loro infatti si sono avvalsi dell'ultima data utile per la prenotazione della visita entro il 31 ottobre, dichiarando di aver preso appuntamento con l'Ausl. Dichiarazioni su cui faremo, come per tutte le altre, un monitoraggio in tempo reale; già da questa mattina i nostri uffici hanno preso contatto con l'Ausl per verificare l'effettiva prenotazione delle visite e lo svolgimento del regolare percorso vaccinale. In caso contrario, anche questi sette alunni saranno sospesi da scuola con l'obbligo del pagamento della retta".

Aldilà delle note tecniche, quello che "tengo a ribadire è l'importanza di un recupero così consistente e veloce che è il frutto di un lavoro intenso e della sensibilità crescente registrato dalle famiglie riminesi. Il senso di responsabilità dei genitori è infatti cresciuto di pari passo con l'opera di informazione e ascolto attuato dai nostri uffici. Numeri così si realizzano non solo tramite la necessaria opera di controllo e verifica del rispetto della legge, ma anche grazie ad una responsabilizzazione diretta e autonoma da parte dei cittadini, delle famiglie, dei genitori. Questo è forse un risultato ancora più grande del risultato vaccinale stesso".

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