Rimini, foto "sospette" a due quindicenni, la scuola segnala il prof in Procura

Rimini

RIMINI. Ha chiesto a due alunne 15enni della sua classe se erano disponibili a farsi fotografare accanto ad una statua in un laboratorio della loro scuola. Ma qualcosa in quegli scatti non ha convinto le ragazzine, che una volta a casa hanno raccontato tutto ai genitori.

Mamme e papà, a loro volta, hanno riferito quanto avvenuto alla direzione didattica, che con una iniziativa ineccepibile ha prontamente inviato una segnalazione alla procura della Repubblica.

L’esposto ora è nelle mani della squadra mobile della questura che dovrà verificare l’esistenza o meno di condotte scorrette da parte dell’insegnante. Solo allora il nome del docente potrebbe venir iscritto nel registro degli indagati degli uffici al terzo piano del palazzo di giustizia.

Il fatto

Cosa abbia combinato il docente 49enne per far insospettire le due studentesse al momento non è dato saperlo. Si sa solo che entrambe sono state oggetto delle “attenzioni fotografiche” del professore in due distinte situazioni e sempre prima che l’aula si riempisse dei compagni di classe per la lezione. Il fatto stesso che non sia stato aperto immediatamente un fascicolo a suo carico fa capire che le sue azioni non sono state apertamente equivoche. Quello che ha indispettito le sue allieve è stato l’accorgersi che erano diventate esclusivamente loro le protagoniste principali degli scatti. Da lì la necessità di raccontare l’episodio e il disagio provato (il loro “interlocutore” era pur sempre un docente) ai genitori.

Il precedente

Comprensibile anche l’azione subito intrapresa dalla direzione didattica. L’anno scolastico 2017-2018, lo ricordiamo, è stato segnato dall’incredibile vicenda della relazione sentimentale tra un insegnante e una allieva minorenne, ex fidanzata del figlio maggiore del docente, anche nelle aule dell’istituto superiore della provincia frequentato dai due. L’ex docente, accusato non di violenza ma di atti sessuali con una minorenne, in quanto è stato accertato che i rapporti sessuali avuti, nell’arco dei tre mesi della loro relazione, erano stati consensuali, comparirà davanti al giudice dell’udienza preliminare il prossimo 30 ottobre.

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