In chiesa a Riccione arriva il distributore automatico di santini e preghiere

Riccione

RIMINI. Santini, libri per le preghiere, medagliette raffiguranti la Madonna e altre immagini sacre. Tutto in vendita, per pochi euro, all’interno di un distributore automatico, piazzato dentro la chiesa Gesù Redentore, in viale Dante a Riccione.

Medagliette e presepe

La singolare idea è venuta a don Franco Mastrolonardo: i suoi parrocchiani già da qualche tempo possono comprare numerosi oggetti, ognuno dei quali corrispondente a un preciso numero e inserito dentro un distributore automatico, identico a quelli che si trovano in ogni angolo delle città o negli uffici per vendere bottigliette di acqua, snack e panini. Solo che nella chiesa riccionese il don ha voluto mettere santini, fotografie del presepe, e medagliette che si possono comprare inserendo poche monete dentro l’apparecchio, che fa bella mostra in una delle ali di Gesù Redentore. I prezzi vanno da due euro fino a cinque euro per i pezzi più “pregiati”.

La crisi del “settore”

Una manciata di denaro, insomma, come una sorta di offerta da dare, a propria discrezione, in modo però però desueto. Almeno per quanto riguarda le chiese, dove però esistono dei precedenti negli anni passati e in altri regioni di Italia. E con ogni probabilità, la scelta fatta a Riccione potrebbe avere una motivazione analoga a quella di altri preti che, in Trentino e in Piemonte, si erano avventurati in questa nuova strategia di vendita: si tratta di un modo per combattere la crisi. Tradotto: un sistema per riuscire ad avere un ritorno economico dai tanti oggetti legati al culto che tutte le chiese mettono a disposizione dei propri fedeli e che spesso “spariscono” senza fare mai ritorno. Il don, interpellato al telefono, si è limitato a dire che «non è niente di speciale, mettiamo questo distributore solo nei mesi estivi, ma non è nulla di così particolare».

La concorrenza del web

Di distributori automatici in chiesa non hanno mai sentito parlare nel negozio Semprini arredi sacri, in via Leon Battista Alberti, accanto al Duomo, dove da 60 anni vendono articoli religiosi e per la liturgia. «Si tratta di una idea di cui, forse, si è già fatto uso in qualche altre parte di Italia - spiegano dalla storica attività - ma è di quelle che nasce e muore in poco tempo».

Di certo c’è che la crisi si è fatta sentire anche in questo settore, quello degli articoli religiosi: «Possiamo dire che il giro di affari nel giro di 10-15 anni è calato del 30, forse del 40 per cento - continuano da Semprini arredi sacri -. Un tempo si vendeva una quantità maggiore di oggetti, che potevano essere di ogni materiale, anche dei più preziosi, adesso la situazione è decisamente cambiata». A presentarsi al negozio, «non sono i preti, più che altro sono i fedeli, i parrocchiani, i laici». Ma nel 2018, anche per chi vende oggetti sacri, la «concorrenza del web si fa sentire e non è detto - concludono da Semprini - che le chiese del posto si rivolgano a noi quando hanno la possibilità di acquistare a prezzi concorrenziali dall’altro capo del mondo, a portata di clic».

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