Caccia, ciclista ferito da un pallino vagante a Rimini. Le lamentele: "spari sotto casa"

Rimini

RIMINI. Un pallino vagante ha colpito un ciclista che, insieme a un amico, stava pedalando sulla ciclabile del Marecchia. Niente di grave, per fortuna, nonostante la ferita al volto, vicino all’occhio, l’uomo non ha riportato gravi traumi, probabilmente perchè colpito di striscio. Fatto sta che l’incidente, nel primo giorno di caccia, alimenti i timori dei tanti cittadini che vivono accanto a terreni dove i cacciatori passano. E anche ieri tante telefonate alle forze dell’ordine per denunciare la presenza di uomini armati di fucili che passavano a due passi da casa, o di spari che sembravano sotto casa. Coro unanime di favorevoli alla caccia e animalisti convinti, sul pericolo che incombe sui residenti, talmente impauriti dagli spari da rinunciare ad uscire di casa. C’è chi ieri mattina è stato svegliato alle 6 «da spari che sembravano diretti contro le mie finestre», chi lamenta che il rumore ha svegliato il bimbo piccolo, che ha iniziato a piangere impaurito, chi descrive il terrore vissuto dal cane di casa per i botti. Lamentele, fioccate su Facebook, che si ripresentano ogni anno alle quali i carabinieri forestali prestano molta attenzione, impegnati non solo a fare rispettare le regole ai cacciatori ma anche a tutelare l’incolumità pubblica. «Il nostro territorio è quello più intensamente urbanizzato dell’intera regione - evidenzia il comandante del gruppo Carabinieri Forestale di Rimini Aldo Terzi – siamo infatti la provincia a maggiore densità abitativa e per questo è molto frequente la presenza in una stessa area di ambienti naturali insieme a case, infrastrutture e attività agricole e forestali; per questo motivo a tutti i cacciatori è sempre richiesto un alto livello di attenzione nell’esercizio della caccia».

L’episodio accaduto sulla ciclabile del Marecchia, nei pressi di Santarcangelo, ha portato i forestali a controllare e a identificare i cacciatori presenti in zona, in attesa di ascoltare la testimonianza diretta del ferito. A parte questo brutto episodio la prima domenica di caccia si è conclusa tutta sommato senza problemi. «Siamo usciti con cinque squadre – spiega il colonnello Terzi – e abbiamo fatto una cinquantina di controlli. Nessuna sanzione, i cacciatori erano tutti in regola». P.L.

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