Rimini, divieto di sosta sulla battigia, turista cacciata dal bagnasciuga: «Mi hanno umiliata, vergogna»

Rimini

RIMINI. «È così che Rimini accoglie i suoi turisti?». La voce rotta dall’emozione è quella di una signora che, prima di sposarsi e trasferirsi negli Stati Uniti al seguito del marito, ha vissuto in città e continua a farvi ritorno periodicamente. L’accoglienza, stavolta, non è stata delle migliori: è stata cacciata con le cattive maniere dalla spiaggia solo perché si era “permessa” di appoggiarsi con il telo sul bagnasciuga accanto al cartello con le regole della Capitaneria ai limiti di uno stabilimento balneare di Rimini nord. Una sosta, dopo una passeggiata, giusto per godersi una pausa di qualche minuto, sfogliando le pagine di un libro, senza sporcarsi di sabbia, prima di tornare in albergo. Non ha piantato un ombrellone, insomma, e di lì a poco se ne sarebbe andata con un buon ricordo della riviera romagnola. Per una regola che qui tutti conoscono e accettano, dandone per scontata la “logica” in verità perversa, è stata invitata a levare le tende dalla battigia. «Non mi è stato chiesto gentilmente di andarmene, ma si sono rivolti a me in maniera maleducata e volgare». Stando al suo racconto due dipendenti dello stabilimento balneare, dandole del tu, le hanno urlato «Vai via! Vai vai!», accompagnando il tutto con il classico segno della mano che la invitava a sloggiare. «Si comportavano come se volessero scacciare un corvo! È stato orribile». Il peggio, però, doveva ancora venire. Quando lei ha provato a spiegare che non era di intralcio a nessuno «mi hanno tolto il telo con la forza, facendomi ritrovare sulla spiaggia e hanno gettato nell’acqua sia l’asciugamano sia la borsa che avevo con me. Ho cercato di riprenderli con il telefonino e uno si è girato di spalle, si è calato il costume e mi ha detto: fotografami il c.... Mi sono sentita umiliata e offesa».

«Le regole? Non credo che si possa impedire a una persona di sedersi anche se quella è una fascia di transito. Siamo persone, non treni in transito, e le persone possono sedersi. Sono stata tentata di andare dai carabinieri, ma anche dal sindaco: non si trattano così i turisti. Sono ospiti, pagano una tassa di soggiorno, ma si vedono vietare il mare, un bene di tutti, per colpa di qualcuno che ha venduto le spiagge. Sono stata in vacanza ovunque, comprese Honolulu e l’Australia, regole del genere non esistono al mondo. Comportandosi così non si scaccia una persona dalla battigia, ma il turismo di qualità da Rimini».

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