San Leo, dichiarato lo stato di crisi

Rimini

SAN LEO. E’ stato dichiarato lo stato di crisi regionale per il Comune di San Leo. Il presidente della Regione Vasco Errani, ha firmato ieri il decreto che riconosce lo stato di crisi, della durata di 90 giorni a partire dal 20 marzo, e fa seguito alla frana del 27 febbraio scorso che ha causato il crollo parziale della rupe del borgo. Per assicurare una efficace collaborazione tra gli enti interessati e una gestione integrata dell’emergenza, vengono inoltre costituiti un comitato istituzionale e un centro di coordinamento operativo. «San Leo - riporta in una nota l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo – è un gioiello ambientale e paesaggistico che, assieme a tutte le altre istituzioni coinvolte, intendiamo tutelare con ogni mezzo a nostra disposizione». Dopo lo stanziamento delle prime risorse regionali, tra cui quelle per l’assistenza alla popolazione, ora prosegue il dialogo con il Governo per giungere alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. «Lo stesso presidente Errani lo ha richiesto al presidente del consiglio e al capo del dipartimento nazionale della Protezione civile. Si tratta di un passo indispensabile - conclude Gazzolo - per fronteggiare le conseguenze delle abbondanti precipitazioni e dei dissesti che nei primi due mesi del 2014 hanno colpito la Valmarecchia e l’intero territorio emiliano-romagnolo». 
Il comitato istituzionale, presieduto dallo stesso governatore, è composto da Gazzolo, dal prefetto di Rimini, dai presidenti della Provincia, dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia, dal sindaco di San Leo e dal direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna. Il comitato ha il compito di valutare e concordare le ulteriori misure ed iniziative da intraprendere per fronteggiare il fenomeno franoso in atto. 
Ammonta a 340mila euro la spesa finora sostenuta dalla Regione per fronteggiare l’emergenza: 250mila destinati al monitoraggio della parete rocciosa, ai rilievi topografici e geotecnici e all’’installazione di strumentazioni specialistiche, 90mila euro a favore del Comune di San Leo, finalizzati alla perimetrazione e messa in sicurezza delle zone a rischio crollo, alla sistemazione delle aree di accesso al fosso Campone, all’assistenza alle persone evacuate e altri provvedimenti a favore della popolazione. 
SAN LEO. E’ stato dichiarato lo stato di crisi regionale per il Comune di San Leo. Il presidente della Regione Vasco Errani, ha firmato ieri il decreto che riconosce lo stato di crisi, della durata di 90 giorni a partire dal 20 marzo, e fa seguito alla frana del 27 febbraio scorso che ha causato il crollo parziale della rupe del borgo. Per assicurare una efficace collaborazione tra gli enti interessati e una gestione integrata dell’emergenza, vengono inoltre costituiti un comitato istituzionale e un centro di coordinamento operativo. «San Leo - riporta in una nota l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo – è un gioiello ambientale e paesaggistico che, assieme a tutte le altre istituzioni coinvolte, intendiamo tutelare con ogni mezzo a nostra disposizione». Dopo lo stanziamento delle prime risorse regionali, tra cui quelle per l’assistenza alla popolazione, ora prosegue il dialogo con il Governo per giungere alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale. «Lo stesso presidente Errani lo ha richiesto al presidente del consiglio e al capo del dipartimento nazionale della Protezione civile. Si tratta di un passo indispensabile - conclude Gazzolo - per fronteggiare le conseguenze delle abbondanti precipitazioni e dei dissesti che nei primi due mesi del 2014 hanno colpito la Valmarecchia e l’intero territorio emiliano-romagnolo». Il comitato istituzionale, presieduto dallo stesso governatore, è composto da Gazzolo, dal prefetto di Rimini, dai presidenti della Provincia, dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia, dal sindaco di San Leo e dal direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna. Il comitato ha il compito di valutare e concordare le ulteriori misure ed iniziative da intraprendere per fronteggiare il fenomeno franoso in atto. Ammonta a 340mila euro la spesa finora sostenuta dalla Regione per fronteggiare l’emergenza: 250mila destinati al monitoraggio della parete rocciosa, ai rilievi topografici e geotecnici e all’’installazione di strumentazioni specialistiche, 90mila euro a favore del Comune di San Leo, finalizzati alla perimetrazione e messa in sicurezza delle zone a rischio crollo, alla sistemazione delle aree di accesso al fosso Campone, all’assistenza alle persone evacuate e altri provvedimenti a favore della popolazione. 

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