Una tempesta di vento e grandine: gravi danni per “Da Rinaldi”

Rimini

RIMINI. Raffiche di vento e “chicchi” di grandine come acini d’uva: cinque drammatici minuti di tempesta mandano in malora esterni e raccolto al ristorante “da Rinaldi”. «Episodi del genere fanno pensare a quanto l’uomo sia insignificante di fronte alla potenza della natura». Sì, quando la furia di un temporale estivo si abbatte sul lavoro di mesi e mesi, è pressoché impossibile giungere a una riflessione diversa da quella di Roberto Rinaldi, figlio del titolare del locale immerso nelle colline di San Paolo colpito dalla forte tempesta di lunedì pomeriggio. Un temporale talmente violento e danni così severi da costringere i titolari a tenere chiuse le porte del ristorante per l’intera giornata di ieri. Grazie al duro lavoro dello staff, oggi, invece, “Da Rinaldi” è regolarmente aperto.

5 fatidici minuti

«Sono stati solo 5, tremendi, minuti – racconta Roberto, ritornando con la mente al momento in cui il temporale ha scatenato la sua potenza distruttiva proprio sul ristorante di famiglia – che però sono bastati a ridurre a pezzi tutta l’area esterna del locale. Ombrelloni, brandine, vasi, il bancone e la paratia del bar a bordo piscina, il frigorifero, la consolle, l’impianto audio e le luci da discoteca. Tutto distrutto. Oltre alla cucina del ristorante allagata, e ai vetri delle finestre quasi interamente ridotti in frantumi o perforati dai granelli di grandine». Danni senza dubbio ingenti, che la famiglia Rinaldi non ha ancora quantificato. A questi, inoltre, ci sono da aggiungere quelli che la grandine e il vento hanno cagionato agli ulivi e ai filari del vigneto. «L’uva e le olive sono state strappate via prematuramente dai rami – riferisce il figlio dei titolari, in un momento di sosta dal duro lavoro per tentare di ripristinare la situazione precedente al violento temporale – così, nel tentativo di “salvare il salvabile”, abbiamo vendemmiato in anticipo e raccolto le olive ancora scampate ai chicchi di grandine».

Nuvola “di Fantozzi”

«Considerando che a mezzo metro a destra e a mezzo metro a sinistra del nostro terreno la grandine non l’hanno vista, abbiamo dedotto di esserci trovati proprio sotto alla “nuvola di Fantozzi – ironizza Roberto Rinaldi, che aggiunge: anzi, più che sotto la nuvola, ci siamo trovati al centro della furia del “ciclone”». Una supposizione, quella del giovane Rinaldi, che nasce dal considerare quale “forza” possa aver sradicato dal suolo i pali di cemento e ferro cui erano aggrappate le piante di vite nei filari del vigneto. «Se fosse stata una semplice tempesta – argomenta ancora Roberto – non avremmo trovato i vitigni in quello stato». Violenza e forza distruttiva che di certo i titolari non si aspettavano. «Eravamo fuori dal ristorante perché ieri era il nostri giorno libero – racconta il ragazzo – quando siamo arrivati abbiamo trovato 10 centimetri di ghiaccio e foglie per terra e tutte le attrezzature almeno a 10 metri dal loro solito posizionamento. Sembrava un altro mondo».

Preziosa collaborazione

Se oggi la famiglia Rinaldi è pronta a imbandire i tavoli del suo ristorante, è merito dell’aiuto e dell’impegno dei 30 amici e collaboratori che nelle ore scorse hanno impiegato tempo ed energie per rimediare ai danni di vento e gradine. «Per fortuna – riferisce infatti Roberto - i ragazzi dello staff del ristorante e della “discoteca” Riana hanno lavorato sodo con noi tutto ieri e lunedì, infondendoci la voglia e la forza di rimetterci in piedi, più forti di prima».

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