Finti pellegrini razziano nelle chiese corone, calici e fregi d’oro: arrestati

Faenza

RIMINI. Partivano da Rimini, in treno, sceglievano una comitiva e si confondevano tra i pellegrini dentro le chiese: lì dentro fingevano di pregare per poi fare razzia di calici, corone e fregi d’oro. Sono stati i carabinieri a mettere fine all’attività di Salvatore Rizzo (34 anni) e Salvatore Arturo Caudullo (55 anni), arrestati il 16 agosto scorso per furto aggravato e adesso detenuti ai Casetti.

Scorribande in due regioni

I dettagli dell’operazione “Pellegrinaggio criminale” sono stati forniti ieri mattina, ad Ancona, dal comandante del Nucleo tutela patrimonio culturale, Carmelo Grasso, che ha ricostruito alcuni dei colpi che la coppia di siciliani, entrambi domiciliati a Rimini, avrebbe messo a segno in diversi edifici religiosi sia in Emilia Romagna, sia nelle Marche.

Il tesoretto sottratto

Tra le strutture prese di mira - stando alle indagini dei militari dell’Arma generalmente tutte vicine alle stazioni ferroviaria - c’è la chiesa di San Francesco, a Faenza, dove lo scorso aprile è stata rubata una corona in argento e due calici in metallo argentato, con le patene e l’ostensorio in metallo argentato. Sempre a Faenza, ma a San Domenico in maggio, sono stati sottratti una pisside e un calice. A Imola, invece, nella chiesa di San Cassiano dell’Osservanza sono spariti in giugno ex voti in metallo prezioso. Non solo: altri colpi sono stati effettuati a Piacenza, Castelfidardo, Senigallia e Pesaro, dove sono stati rubati corone in oro, un fregio dorato con la scritta “Ave” e alcuni fregi di cristallo a forma di stelle.

Le finte visite

La modalità utilizzata sarebbe stata sempre la stessa, con Rizzo che avrebbe commesso materialmente il furto mentre Caudullo, di professione collaboratore scolastico, avrebbe svolto il ruolo di “palo” solo in alcune occasioni. I due, quindi, quando entravano in azione in coppia si mescolavano alle comitive di pellegrini con tanto di macchine fotografiche per fingere di ammirare le opere d’arte dei duomi e delle chiese visitate. Poi passavano all’azione, senza mai farsi notare, se non in un paio di occasioni da alcune telecamere che li hanno immortalati.

Refurtiva “sconosciuta”

Purtroppo per loro un controllo dei carabinieri della stazione di Miramare ha permesso poco prima di Ferragosto di ritrovare nel portafogli di Rizzo il biglietto da visita di un compro oro, nel quale pochi giorni prima l’uomo avrebbe portato degli oggetti religiosi, tra cui alcuni calici e un pugnale risalente al 1800, che rientrano tra la refurtiva di cui non si conosce ancora la provenienza. I due arrestati, secondo le indagini dei militari dell’Arma, sarebbero infatti stati visti anche in alcune chiese di Rimini, Ancona e Pescara.

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