Esce di galera e torna a rubare, la madre lo picchia

Rimini

RIMINI. Esce di galera dove aveva appena finito di scontare una pena superiore a tre anni di reclusione con l’accusa di rapina e si mette nuovamente nei guai. Un giovane nomade, arrestato dalla polizia ferroviaria di Rimini mentre in compagnia di un complice spaccava il finestrino di una utilitaria in sosta vicino alla stazione per rubarla, sarà processato per direttissima a breve. Ma in una pausa dell’udienza di convalida ha avuto già una prima sentenza e una punizione istantanea: la madre lo ha avvicinato eludendo la sorveglianza e, sotto gli occhi di agenti, degli avvocati difensori dei due imputati e del pubblico ministero onorario ha rifilato al figlio un sonoro scappellotto, a mano aperta, dietro la testa. Un verdetto che il giovane, 23anni, ha rispettato senza fiatare, in attesa di quello del giudice.

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